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BUONO A SAPERSI 20 APRILE 2023

Hai un problema serio se usi così la tastiera e il mouse

Un dipendente su tre soffre di stress dovuto all’ambiente lavorativo. Potresti far parte di chi sta attraversando un duro periodo dovuto al troppo tempo passato in ufficio senza rendertene conto. Una spia del burnout e del disagio potrebbe però arrivare proprio durante l’orario di lavoro, almeno stando a uno studio condotto dalla Scuola politecnica federale di Zurigo (ETH), in Svizzera.

I ricercatori hanno utilizzato l’apprendimento automatico dell’intelligenza artificiale per sviluppare dei modelli che riescono a capire quanto una persona è stressata dal solo utilizzo del mouse e della tastiera. Il modo in cui si usano i dispositivi dell’ufficio è risultato un campanello d’allarme migliore addirittura del battito cardiaco.

Lo studio potrebbe servire in futuro a manager e operatori delle risorse umane per migliorare la vita dei dipendenti delle aziende, identificando per tempo lo stress collegato al lavoro e prevenendo i gravi rischi fisici e mentali del burnout.

Stress sul laovro: sono questi i comportamenti spia

Ma quali sono dunque i comportamenti con il mouse e la tastiera che indicano se stai male? Fai attenzione in questi casi.

  • Se muovi ripetutamente il mouse e in maniera meno precisa.
  • Se commetti molti refusi quando scrivi.
  • Se impieghi più tempo del necessario a portare a termine una semplice operazione.
  • Se fai molte piccole pause.

Alti livelli di stress hanno un impatto negativo sull’abilità del cervello di processare le informazioni e addirittura sulle nostre abilità motorie. Lo afferma la teoria del rumore neuromotorio, a cui si sono rifatti i ricercatori per individuare i comportamenti spia che precedono il burnout.

Insomma, non solo se apri gli occhi prima della sveglia probabilmente stai vivendo un periodo di ansia, ma il modo stesso in cui lavori può dire molto sul tuo stato psicofisico. E sulla necessità di prenderti una vacanza.

Arriva l’applicazione che ti dice se sei stressato

L’esperimento si è svolto in un ambiente controllato, e ai partecipanti sono stati affidati dei compiti da portare a termine. Un gruppo è stato lasciato libero di lavorare indisturbato, mentre l’altro ha ricevuto continue pressioni ambientali, come messaggi in chat o la partecipazione obbligatoria ad attività di recruiting.

L’ETH sta ora lavorando con i dipendenti di alcune aziende che hanno accettato la registrazione delle loro attività con il mouse e la tastiera, per confermare i risultati ottenuti dallo studio. In futuro potrebbe essere sviluppata un’applicazione che, analizzando questi dati, potrebbe consigliare al lavoratore una pausa o un consulto con un esperto.

O addirittura segnalare soluzioni a chi gestisce i turni, magari proponendo di introdurre la settimana lavorativa di quattro giorni.

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