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CURIOSITÀ 18 APRILE 2022

I 5 pesci più strani degli abissi

Gli oceani, soprattutto a grandi profondità, sono tra gli ambienti terrestri meno esplorati dall’essere umano. Non a caso, secondo diversi esperti, ad oggi la comunità scientifica internazionale avrebbe a disposizione più informazioni sulla superficie di Marte che relativamente alla vita negli abissi oceanici.

Gli animali più strani delle profondità marine

Si tratta di un ambiente popolato da creature il cui percorso evolutivo ha premiato peculiarità ben diverse da quelle rivelatesi vincenti per quanto riguarda la vita in superficie, rendendoli sostanzialmente strani e insoliti, ma per questo interessanti, ai nostri occhi.

Ecco 5 esempi peculiari della fauna oceanica:

  1. Il pyrosoma

Ad un primo sguardo un pyrosoma potrebbe essere scambiato per un gigantesco verme marino, in realtà si tratta di un “tunicato”, ovvero l’unione di un enorme numero di microrganismi, detti zooidi , che si intrecciano tra loro.

L’unione di questi elementi va a costituire un grosso cilindro, chiuso ad sola delle due estremità, che di norma misura almeno 3 metri di lunghezza, ma sono stati rinvenuti anche pyrosomi lunghi 20 metri.

Caratteristica dei Pyrosmi – che vivono principalmente a basse profondità ma talvolta si spostano in acque profonde – propria di anche di molti altri abitanti delle acque profonde, è la capacità di emettere una luce brillante verde-azzurra, generalmente utilizzata come difesa

Caratteristica dei Pyrosmi è la capacità di emettere una luce brillante verde-azzurra, generalmente utilizzata come difesa.

Tuttavia, alcuni individui possono raggiungere i venti metri.

Biologicamente, i pyrosomi sono invertebrati appartenenti allo zooplancton marino. Sono organismi ermafroditi. Come molti invertebrati, si riproducono sia per via sessuale che per gemmazione.

  1. Lo squalo goblin

Detto anche lo “squalo folletto”, lo squalo goblin vive in acque profonde almeno 200 metri

Tratti caratteristici della specie sono la forma della testa, che presenta un lungo rostro simile ad un becco, il colore del corpo, quasi del tutto rosa, e le lunghe mascelle protrudibili, che l’animale tira fuori soltanto all’occorrenza.

  1. Mola mola

Il Mola mola è il più grande, nonché uno dei più pesanti, tra i pesci ossei.

Gli esemplari di maggior dimensioni possono infatti raggiungere un’altezza di 4,2 metri, 3 metri di lunghezza e oltre due tonnellate di peso.

In italiano è noto con il nome di “Pesce Luna”, per via del suo aspetto, che richiama evidentemente il satellite terrestre. Curiosamente in inglese è invece noto come “SunFish”, ovvero Pesce-sole, dato che spesso tende a salire al livello della superficie marina per esporre il corpo ai raggi solari

Essendo dotati di una pinna dorsale, spesso i mola mola vengono scambiati dagli uomini per degli squali. Elemento peculiare della specie è longevità, si ritiene infatti che possano raggiungere anche il secolo di vita

  1. Synanceia horrida

Il Synanceia horrida , noto anche come “pesce pietra orrido”, appartiene alla famiglia degli scorfani ed è caratteristico della fauna marina indo-pacifica.

È considerato uno dei pesci velenosi più pericolosi al mondo, il nome – “horrida” è traducibile sia come “terribile” che “spaventoso” – fa dunque riferimento all’aspetto, ma anche alla pericolosità dell’animale.

Il veleno ha effetti sui sistemi cardiovascolare e neuromuscolare: la puntura è molto dolorosa è può essere letale per l’uomo.

  1. Ctenofori

Gli ctenofori sono animali marini le cui dimensioni variano da pochi millimetri a qualche centimetro, sono generalmente trasparenti e quasi totalmente composti d’acqua.

Si tratta di una delle pochissime forme di vita terrestri in cui l’evoluzione sembrerebbe aver seguito un percorso “inverso”, premiando via via la semplificazione, anziché la complessità degli organismi, i pochi fossili reperibili mostrano infatti una struttura più complessa rispetto a quella attuale.

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