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CURIOSITÀ 25 GIUGNO 2018

I misteri del Battistero di Parma

Il Battistero di Parma, ideato dal celebre architetto del XII secolo Benedetto Antelami, è da sempre circondato da un’aura di leggenda anche per merito delle bellissime simbologie che cela. Questo edificio, realizzato con un struttura ottagonale e che si sviluppa in altezza con quattro ordini di logge ad aperture architravate, racchiude in sé la concezione tipicamente medievale della natura. Lo dimostra molto bene lo zooforo, sequenza di figure scolpita da Antelami stesso ed equiparabile ad un bestiario. Le sue 75 formelle, infatti, descrivono accuratamente animali sia reali che frutto dell’immaginazione, mostrando a chi le guarda le loro peculiarità, da prendere ad esempio e da cui trarre insegnamento. Tra gli animali dello zooforo figura innanzitutto il Veltro, simile ad un cane di cui ha parlato anche Dante Alighieri nella Divina Commedia, associandolo al ripristino dell’ordine e della moralità. Figurano anche un’aquila, simbolo di vittoria, un’anatra, legata alla grazia, e anche un elefante, associato ad un’ immagine di castità e saggezza. Tra le formelle più suggestive, però, ci sono indubbiamente quelle legate agli animali fantastici, come un’idra a sette teste, o una creatura con le ali dal corpo di serpente. Immancabile anche il basilisco, con zampe e testa di gallo e corpo di drago. La funzione delle formelle dello zooforo è sicuramente didascalica, in quanto studiata per dare insegnamenti anche a chi non sapeva leggere. Tuttavia, è innegabile che il fascino di questo edificio permanga ancora oggigiorno, poiché avvolto da un alone di mistero tra i più spiccati del panorama artistico italiano.

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