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CURIOSITÀ 10 MAGGIO 2018

I trucchetti psicologici dei social sono gli stessi delle slot machine

Chi sostiene che i social network diano dipendenza, attinge più o meno inconsapevolmente ad un fondo di verità, che è stato comprovato da alcuni esperti tra cui lo psicologo Mark Griffiths, l’ex designer di Google Tristan Harris, lo psicologo Daniel Kruger e l’antropologa Natasha Schüll. Ha correlato le teorie di tutti questi studiosi Mattha Busby che, in un articolo sul The Guardian, ha mostrato come questi passatempi virtuali facciano affidamento a trucchetti psicologici simili a quelli utilizzati nel gioco d’azzardo. Così come accade con le slot machine, ad esempio, i giochini con cui social come Facebook intrattengono gli utenti fanno leva su stimoli basati su ricompense, incertezze ed imprevedibilità. Per questo motivo, molte persone considerano l’uso di questi strumenti come imprescindibile dalla loro vita, affidandovisi non appena si svegliano e per tutte le loro giornate. Questo attaccamento è generato dal tipo di ricompense che attirano l’attenzione di chi li usa e che, di conseguenza, controlla ossessivamente lo schermo in attesa di stimoli inattesi. Nel cervello, dunque, si creano dei meccanismi che possono essere comparati a quelli che vi si attivano quando si fa uso di potenti sostanze stupefacenti come la cocaina, mettendo le basi per delle vere e proprie sindromi di astinenza psicologica da social. Se, però, i rischi del gioco d’azzardo sono ben conosciuti, forse lo stesso non si può dire di quello dei social network, che mietono sempre più “vittime” ogni giorno che passa.

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