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SALUTE 03 SETTEMBRE 2021

Il caffé, un alleato contro le malattie al fegato

Buone notizie per tutti gli amanti del caffè: secondo recenti ricerche, questa bevanda aiuta la funzionalità epatica, a patto di non superare le tre tazzine al giorno.

Caldo, freddo, decaffeinato o solubile, espresso o fatto con la moka, il caffè è spesso imprescindibile per iniziare la giornata col piede giusto e per concedersi una pausa corroborante dagli impegni quotidiani, ma si è anche scoperto che chi lo beve può beneficiare della sua azione protettiva nei confronti del fegato. Queste caratteristiche derivano dalla combinazione di alcune particolari molecole diterpeniche come “cafestol” e “kahweol”, particolari idrocarburi presenti nei chicchi soprattutto di varietà arabica, tostati, macinati e poi infusi in acqua. I ricercatori dell’Università di Southampton sono stati in grado di stabilire che il consumo moderato di caffè riduce significativamente i rischi di contrarre tumori epatici e contrasta l’insorgenza di steatosi, fibrosi e cirrosi: la dose ideale in questo senso è di tre tazzine al giorno.

Questo nuovo studio britannico conferma evidenze già riscontrate in passato e si basa sui dati rilevati in circa mezzo milione di soggetti tra i 40 ed i 69 anni nell’arco di un decennio, di cui poco meno dell’80% consumava regolarmente caffè: in questo gruppo, l’incidenza del fegato grasso era ridotta di un quinto e la possibilità di decesso per malattie epatiche croniche addirittura della metà. I risultati della ricerca basata sulla UK Biobank sono stati pubblicati nel luglio 2021 sulla rivista medico-scientifica BMC Public Health.

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