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CURIOSITÀ 11 GIUGNO 2020

Il campanile sommerso di Curon in Val Venosta

Un’immagine surreale che, non a caso, è la più fotografata e condivisa dell’Alto Adige. Dal meraviglioso lago di Resia emerge quello che per anni è stato il campanile della chiesa di Curon, la cui storia risale addirittura al 1357.

In quest’area, un tempo, vi erano tre laghi naturali: il Lago di Resia, quello di Curon e quello di San Valentino alla Muta. Nel 1923 si decise di sfruttare le distese d’acqua per produrre energia idroelettrica; così si procedette alla costruzione di una diga, per unire i Laghi di Resia e Curon in un grande bacino artificiale.

Purtroppo non tardò ad arrivare la parte drammatica della vicenda: per creare questo grande lago il paesino di Curon venne completamente prima distrutto e poi sommerso, costringendo gli abitanti a rifarsi una vita qualche chilometro più a nord. Uomini, donne e bambini fecero di tutto per impedire la distruzione delle loro case, recandosi addirittura in udienza dal Papa; ma le loro proteste, valsero solo – magra consolazione – a mantenere un ricordo di Curon Vecchia: lo storico campanile.

Oggi, la torre richiede lavori di manutenzione periodici: le infiltrazioni lacustri e le gelate invernali mettono a dura prova la costruzione, che però continua a confermarsi incredibile attrattiva turistica, specialmente d’inverno quando la si può raggiungere camminando sul lago ghiacciato.

Il campanile è senza dubbio un elemento di fascino surreale e sinistro, tanto da aver ispirato nel 2012 l’inquietante serie tv “Les Revenants”: la storia inizia 35 anni fa, quando una diga in una valle alpina crolla uccidendo quasi totalmente la popolazione di un villaggio. Il paese originale è sommerso, ma in quello ricostruito poco distante i morti cominciano a ritornare e a bussare alle porte delle loro famiglie, senza ricordi e senza coscienza della loro condizione.

È targata invece 2020 la serie Netflix “Curon”, un supernatural drama originale, tutto italiano, in cui leggenda e realtà si fondono per dar vita ad un racconto capace di trasportare il pubblico in un affascinante viaggio alla scoperta della propria identità.

Intanto proprio a Curon, fiction a parte, c’è chi giura, durante certe notti d’inverno, di aver sentito suonare le campane..

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