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CURIOSITÀ 05 MAGGIO 2021

Il contadino sposta una pietra nel campo e succede una cosa incredibile

Un contadino belga ha spostato una pietra di qualche metro per liberare il passaggio del suo trattore e riuscire a muoversi più liberamente. L’agricoltore era infastidito dal cippo commemorativo che si trovava proprio lungo il suo percorso, ostruendolo. Senza saperlo, l’uomo ha quindi deciso di posizionarlo poco più distante e ha così ha modificato il confine tra il Belgio e la Francia. Il suo gesto è stato scoperto per caso da uno storico e, fortunatamente, sembra non aver creato scompiglio tra le due nazioni. La sua è una storia particolare che vale la pena raccontare.

La modifica del confine tra Francia e Belgio

A scoprire che il confine tra Francia e Belgio era stato modificato è stato un appassionato di storia locale mentre passeggiava tra i boschi alla frontiera franco-belga di Bousignies-sur-Roc, comune nel nordest della Francia. La storica pietra di confine si trova tra Bousignies, in Francia, e Montignies, in Belgio vicino a Charleroi. Risale al 1819, qualche anno dopo la sconfitta di Napoleone Bonaparte nella battaglia di Waterloo, quando fu delimitata per la prima volta la frontiera tra la Francia e il Belgio. Il contadino ha spostato il cippo di 2 metri e 29 centimetri e ha così reso più grande il Belgio e più piccola la Francia. Per fortuna, almeno per il momento, la piccola modifica non ha portato a scontri politici anche se mentre il sindaco del villaggio belga di Erquelinnes, David Lavaux, si è detto felice perché la città è diventata più grande, il primo cittadino di Bousignies-sur-Roc avrebbe apprezzato meno il gesto dell’agricoltore. In realtà il confine tra Francia e Belgio, che ha un’estensione di 620 km, venne stabilito in applicazione del Trattato di Kortrij che era stato firmato il 28 marzo del 1820. Le autorità locali del Belgio hanno ora contattato l’agricoltore e lo hanno invitato a riporre la pietra nel punto originale spiegandogli che, se il cippo non ritornerà dov’era in precedenza, il caso potrebbe finire al ministero degli Esteri belga per la convocazione di una commissione di frontiera franco-belga, fatto che non avviene dal 1930.

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