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EMOZIONI 17 GIUGNO 2020

Il ragazzo salvato dal delfino Filippo

Da Mandrefonia, porta del Gargano, la storia di un ragazzino caduto in mare e di un delfino accorso in suo aiuto

Davide Cece, all’epoca dei fatti, era appena quattordicenne. Un giorno, mentre era in barca col padre Emanuele, fece la scelta infelice di appendersi alla scaletta dell’imbarcazione durante la navigazione. Perse l’equilibrio, finendo in acqua; e purtroppo né lui né il papà sapevano nuotare.

Attimi di vero panico, presagio di un drammatico, tragico epilogo. Davide stava per essere inghiottito dall’acqua, quando improvvisamente si sentì trasportare in superficie da qualcuno. Era Filippo, il simpatico delfino accorso per salvarlo che da tempo abitava in quelle acque della costa foggiana; quando fu avvistato per la prima volta era in compagnia di una femmina, poi rimasta uccisa da un colpo di pistola, e da allora il mammifero decise di fermarsi nel golfo pugliese.

Col muso spinse Davide fin sotto la barca, aiutando Emanuele, incredulo, a riportare a bordo il figlio. L’eroe marino – già mascotte dei pescatori e dei turisti da cui si faceva accarezzare la pancia – non aveva alcuna paura dell’uomo; anzi, era continuamente in cerca del contatto umano. Dopo sette anni, purtroppo, rimase ucciso, probabilmente dall’elica di un motore.

Le polemiche non tardarono ad arrivare: alcuni delfinari avevano chiesto più volte al comando della Capitaneria di catturarlo per trasferirlo in un acquario sicuro; ma le proteste della gente si opposero ferocemente, dando vita ad un Comitato di tutela.

Nonostante la sua scomparsa è ancora vivo nel cuore dei foggiani il ricordo del salvataggio di Davide; e non solo. Un altro episodio ha visto protagonista una bambina padovana di sette anni, ipovedente. La piccola aveva manifestato il desiderio di incontrare il delfino; così, coi genitori, giunse a Manfredonia.

Ciò che avvenne commosse tutti: quando si sporse dalla barca per accarezzarlo, Filippo emerse dall’acqua avvicinandosi alla nuova piccola amica. Un altro gesto dolcissimo, che conferma quanto possa essere autentica la relazione col mondo animale, e quanto debba essere dovere di tutti prodigarsi per la tutela di ogni sua specie.

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