VIDEO
Cerca video
CURIOSITÀ 14 DICEMBRE 2021

Il vecchio buono postale vale 65mila euro: la storia incredibile

Una storia incredibile quella accaduta ad una signora torinese che a distanza di 32 anni riscuote un buono postale da 65mila euro.

Il vecchio buono postale oggi vale una fortuna

Poste Italiane ha contributo a fondare e a consolidare l’economia italiana, garantendo ai cittadini tutti gli strumenti per quanto riguarda la salvaguardia dei risparmi, dei finanziamenti e degli investimenti.

Il buono fruttifero postale è un investimento che avviene mediante il congelamento di un capitale, generalmente, 20-30 anni secondo un certo tasso di interesse.

Il risparmiatore può, però, richiedere la somma maturata anche prima della data di scadenza del buono, prendendo la cifra impegnata e la somma data dagli interessi fino al momento del ritiro.

Il risultato di questo investimento, di norma, si vedrà nel tempo, quando il buono scadrà.

Una risparmiatrice torinese, ha acquistato per 5 milioni di Lire un buono fruttifero postale nel 1989 per cui le Poste hanno dovuto pagare 65 mila euro, 30 anni dopo la sua emissione.

Per comprendere a pieno l’accadimento bisogna tornare indietro nel tempo al 1989. I buoni fruttiferi postali sono stati, all’epoca, timbrati con la lettera “P” (sigla che indicava un tasso di interesse maggiore), anche se andavano timbrati con la lettera “Q” (sigla che indicava un tasso di interesse minore). Le Poste, per rimediare al disguido, hanno timbrato sopra i vecchi rendimenti (P), la lettera Q, per specificare quanto avrebbero fruttato in futuro.

I risparmiatori, però, contavano su di un interesse del 9-11-13 e 15% che dava la sigla “P” anziché su quello ottenuto dalla sigla “Q” di 8-9-10,5 e 12%.

Nel 2020, 30 anni dopo l’acquisto del buono, le poste non hanno riconosciuto ai risparmiatori quanto sperato. Per questo, un gruppo di 3mila persone ha deciso di procedere per vie legali per rivendicare l’importo dato dalle quotazioni maggiori.

Anche la signora ha deciso di procedere con gli avvocati visto che Poste Italiane le aveva riconosciuto dopo 30 anni, solo la somma di 28 mila euro.

Il tribunale di Torino ha visto riconoscere alla fortunata signora la cifra da capogiro di 65 mila euro ben 37 mila euro in più di quanto poste le avevano dato al momento della riscossione.

Chiudi
Caricamento contenuti...