La foresta di Birribaida si estendeva da Campobello di Mazara, sino a Menfi, tra il trapanese e l’Agrigentino: la volle Federico II di Svevia come riserva di caccia ma anche luogo per accogliere diversi ordini monastici che avevano ruoli di collaborazione e supporto alle attivita’ dell’Imperatore. Una distesa a vista d’occhio in eta’ medievale, con querce da sughero, alberi di carrubo e un sottobosco ricco e fitto che attraversava le Latomie, l’attuale Parco archeologico di Selinunte, e arrivava sino alla valle attraversata dal fiume Beli’ce e l’agro dell’attuale paese di Menfi. Nei secoli la foresta e’ scomparsa e quei terreni sono stati riconvertiti a uliveto e vigneto. Tra i pochissimi resti di quella storia, una delle macchie di bosco rimasta ancora fitta di vegetazione si trova in contrada Bresciana a Castelvetrano: 1,6 ettari di querce da sughero, dove cio’ che rimane del bosco viene tutelato e curato dalla famiglia Asta, proprietaria dal 2005.