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CURIOSITÀ 11 GIUGNO 2021

La leggenda della grotta di Zinzulusa

Stiamo per raccontarvi una delle leggende pugliesi più celebri: quella della grotta di Zinzulusa.

La grotta di Zinzulusa è una cavità naturale situata lungo il litorale salentino, vicino a Castro. La tradizione popolare narra che un tempo, qui vicino, viveva il Barone di Castro, tanto ricco quanto crudele, cattivo al punto da aver fatto morire la moglie di dolore e da costringere la figlioletta a vestire di stracci.

Un giorno, la piccola ricevette la visita di una fata buona che le donò un abito stupendo. In un battibaleno, gli stracci (in dialetto pugliese, zinzuli) volarono assieme al vento, sino a posarsi sulle pareti della grotta, dove divennero pietra; da allora, l’antro fu chiamato Zinzulusa.

Ma la storia non finì così: il Barone venne scagliato dalla fata nel profondo della grotta e, dove si adagiò, nacque il laghetto infernale di Cocito; sempre secondo la leggenda, i crostacei che assistettero all’accadimento divennero ciechi. Sorte decisamente migliore toccò alla bambina che, una volta cresciuta, andò in sposa ad un principe ricco e buono, con cui fisse felice e contenta per tutta la vita. La grotta fu scoperta dal Vescovo di Castro nel 1793. All’interno furono rinvenuti reperti neolitici e paleolitici, manufatti d’epoca romana e fossili di ippopotami, orsi, cervi e felini.

Considerata uno dei più importanti fenomeni carsici del Salento, fu aperta al pubblico solamente nel 1957. Suggestivo visitarla durante le feste di Natale, quando al suo interno viene allestito il caratteristico presepe. Una curiosità: aldilà dei racconti popolari, nelle acque del Cocito vivono esemplari di gamberetti chiamati Typhlocaris salentini; lunghi 7 cm, sono senza pigmenti e, appunto,… ciechi!

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