Ecco la terribile storia di Ted Bundy, uno dei serial killer più discussi d’America, finito sulla sedia elettrica dopo un’ultima sconvolgente intervista.
Theodore Robert Bundy, detto Ted, nacque il 24 novembre 1946 a Burlington, nel Vermont, Stati Uniti. Fu autore di una sconvolgente scia di omicidi, più di 20 donne, tanto da essere condannato alla pena di morte eseguita il 24 gennaio 1989 a Raiford, in Florida. Prima di chiudere per sempre gli occhi Ted rilasciò allo psicologo James Dobson un’ultima dichiarazione per raccontare la genesi del suo male; una sorta di “confessione” per spiegare il percorso che lo portò sin da giovanissimo a sviluppare una mente criminale.
Dalla passione per il porno violento all’omicidio
Ted crebbe in una famiglia normalissima, piena d’amore e di attenzioni, con due genitori sani e fortemente cristiani; valori tradizionali che, però, non bastarono a tenerlo lontano dall’orrore. Al Dott. Dobson Ted disse di non essere nato criminale ma di esserlo diventato; stando alle sue parole, tutta colpa della pornografia scoperta all’età di 12 anni nel negozietto di giornali vicino casa, immagini di sesso esplicite e violente che lo portarono a sviluppare fantasie perverse come lo stupro e l’omicidio.
Come Jeffrey Dahmer, il cannibale raccontato da Netflix
Una storia agghiacciante, quella di Ted, a tratti simile a quella di Jeffrey Dahmer, passato tristemente alla storia come il “mostro di Milwaukee” per i 17 omicidi effettuati tra il 1978 e il ‘91 con metodi particolarmente cruenti come il cannibalismo. A proposito di Dahmer, se siete interessati alla sua vicenda, non perdete la serie Netflix interpretata da Evan Peters. Vi avvisiamo, è per stomaci forti!
