Per millenni l’aglio è stato considerato un alimento ricco di proprietà curative. In tempi recenti la scienza ha confermato l’impatto positivo di questa pianta in più ambiti della salute degli esseri umani. Tra i benefici del consumo di aglio troviamo in primis un netto miglioramento dei livelli di pressione sanguigna e colesterolo, ma anche un potenziamento delle difese immunitarie.
Uno dei principali responsabili di questi effetti benefici è l’allicina. Si tratta dello stesso composto che conferisce all’aglio il suo inconfondibile odore caratteristico.
Le qualità curative dell’aglio
Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Experimental and Therapeutic Medicine ha evidenziato i benefici degli integratori a base di aglio. I pazienti con ipertensione – a proposito, sapevi che esiste un test per verificare se sei a rischio infarto? – a cui sono state somministrate dosi di 600-900 mg per tre mesi hanno riscontrato un netto calo della pressione sanguigna.
L’effetto è stato paragonato dai ricercatori a quello di alcuni noti farmaci per abbassare la pressione.
Come precedentemente accennato, è l’allicina a giocare un ruolo di primaria importanza in questo processo. Questo composto sembrerebbe infatti stimolare la produzione di ossido nitrico, che, rilassando i vasi sanguigni, permette di ridurre la pressione.
Un ulteriore studio ha dimostrato l’efficacia dell’aglio come stimolante per le difese immunitarie. Anche in questo caso è l’allicina ad avere un ruolo fondamentale.
L’aglio è la pianta medicinale che fa bene alla pressione
Aidan Goggins, farmacista e consulente indipendente dell’industria degli integratori, consiglia di assumere uno spicchio di aglio al giorno per tenere sotto controllo i livelli di pressione sanguigna. “Per ottenere la dose terapeutica di circa 3-8 mg di allicina – ha spiegato – basta mangiare uno spicchio d’aglio crudo ogni giorno”.
Gli esperti sottolineano però che per ottenere il massimo degli effetti benefici dell’allicina è bene non cuocere troppo – o peggio ancora friggere – l’aglio.
Uno studio del 2018, pubblicato sulla rivista statunitense Nutrients, ha dimostrato che l’aglio bollito conteneva il 16% in meno di allicina rispetto a quello crudo.
La differenza era addirittura del 30% in meno nell’aglio arrostito. Anche l’aglio pre-tritato o conservato in olio o acqua sembrerebbe presentare percentuali di allicina nettamente inferiori rispetto a quelle dell’aglio crudo.
A differenza dell’aglio, molti altri alimenti di uso comune sono stati recentemente riconosciuti come possibili responsabili di varie patologie gravi.