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CURIOSITÀ 20 DICEMBRE 2021

La prima scuola biofila in Italia dove si studia immersi nella natura

La prima scuola biofila in Italia compie tre anni, un lasso di tempo abbastanza lungo per apprezzarne i pregi. Un metodo di insegnamento che vede i bimbi al primo posto e che ha a cuore il loro benessere. Ecco perché viene data così tanta importanza al contatto con la natura.

Si trova in Valle d’Aosta, nel Comune di Gressoney-La-Trinité, ed è un edificio riqualificato con i fondi dell’Unione Europea con un grande valore aggiunto. Migliorano, infatti, la qualità della vita e l’apprendimento degli alunni. Lo dimostra lo studio Bracing Biophilia.

I punti di forza

È un ambiente confortevole, rilassante e immerso nel verde. Dà la possibilità concreta di aumentare i livelli di attenzione, diminuendo quelli di stress e di ansia. I bambini, quindi, non percepiscono l’apprendimento come noioso o – peggio – insopportabile: ma come un’occasione di divertimento, di condivisione e di relax. Aumenta l’empatia verso i propri compagni e il prossimo in generale.

Ci sono pareti di canapa e di sughero, in tutta la scuola biofila risuona il rumore rassicurante dell’acqua che scorre, l’illuminazione varia a seconda dell’intensità della luce naturale e – al posto dei termosifoni – sono stati installati dei pannelli radianti che garantiscono una corretta regolazione termica.

Anche il metodo di insegnamento è nuovo, anticonvenzionale e al servizio del bambino. Non c’è la cattedra e il maestro è seduto fra i banchi dotati di rotelle. Viene quindi cambiato il concetto di gerarchia e si instaura un rapporto più maturo e funzionale con lo studente. La disposizione in aula, poi, può variare a seconda delle esigenze specifiche.

In ogni caso, la lezione all’aria aperta è quella che viene incentivata maggiormente (condizioni climatiche permettendo). “Il contatto continuativo con la natura migliora la capacità di concentrazione dei bambini. A scuola lavorano e si stancano ed è assolutamente normale. Come aiutarli a recuperare dalla fatica mentale? Qui entra in gioco la Natura. Il semplice contatto con un ambiente naturale rende più rapida ed efficiente la rigenerazione dell’attenzione diretta e sostenuta. Quando si passa da una lezione svolta in un’aula convenzionale a una lezione svolta all’aperto i tempi medi di soluzione nei test di attenzione si riducono di oltre il 50% e migliora anche l’efficienza con un 13% in più di risposte corrette”: queste le parole di uno degli autori, Giuseppe Barbiero dell’Università della Valle d’Aosta.

Si favorisce l’immersione nella natura e nella realtà, in una dimensione concreta della scuola. Si impara a percepire il mondo circostante e se stessi al suo interno. Insomma, si predilige un ritorno a un ritmo lento e più funzionale al benessere psicofisico.

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