Una specie “aliena” diventata nel tempo una vera prelibatezza: stiamo parlando del Granchio Blu, fra le 100 specie esotiche che hanno invaso il Mar Mediterraneo.
I pericoli delle invasioni marine
L’arrivo nei nostri mari di specie marine nuove è in parte dovuto anche al cambiamento climatico. Tuttavia, sono differenti le strade per le quali queste specie fanno la loro comparsa: flussi migratori, introduzione involontaria e volontaria.
Va detto che non sempre questi approdi hanno valenza positiva: alcuni possono causare lo sviluppo di patologie, rappresentando una pericolosa minaccia tanto per l’uomo quanto per la fauna e la flora.
Chele pregiate, dall’America all’Italia
Fortunatamente, non è il caso del Granchio Blu, specie dell’Oceano Atlantico presente dalla metà del XX secolo anche nell’Adriatico settentrionale e poi diffusosi lungo le altre coste italiane.
Ebbene, come detto, questo granchio è una vera prelibatezza, soprattutto negli Stati Uniti, dove la sua rilevanza è culinaria e al tempo stesso economica; basta pensare che si tratta del prodotto ittico più importante del Maryland, Stato federato degli USA caratterizzato da abbondanti corsi d’acqua e dalle coste sulla baia di Chesapeake e sull’Atlantico.
Il crostaceo è di fama mondiale: 60 mila tonnellate di polpa vengono impiegate in Messico nei modi più diversi: al vapore, come base di primi piatti, per insaporire zuppe e insalate…; un alimento assolutamente pregiato, il cui costo sfiora addirittura i 150 € al Kg.
Come il Granchio blu minaccia il nostro mare
Si fa strada, intanto, il grido di chi pensa alla salvaguardia dell’ambiente: pescare e cucinare il Granchio Blu permetterebbe di salvare l’ecosistema del Mediterraneo, in quanto il crostaceo, mangiando altri granchi e pesci autoctoni, è un serio pericolo per la biodiversità marina.