Alcune nazioni stanno progettando di raccogliere tramite missioni spaziali campioni di Marte da portare sulla Terra. Ecco quello che sappiamo ad oggi su questo scenario tutt’altro che fantascientifico.
I marziani stanno “finalmente” per arrivare
Per molti scienziati, portare campioni marziani sul nostro Pianeta potrebbe esporci a dei rischi, non in ultimo quello della contaminazione, possibilità da non sottovalutare e sulla quale per ora ci sono ancora diversi dubbi.
I campioni, al momento cercati dal rover Perseverance di proprietà della NASA, dovrebbero arrivare sulla Terra fra circa una decina di anni per mezzo di un’altra costosissima missione. Al ritorno, la navicella spaziale rilascerà una capsula contenente quanto prelevato nel letto di un lago asciutto dello Utah Test and Training Range, area di test e addestramento militare situata nel deserto occidentale dello Utah.
I rischi per noi terrestri
Mentre la NASA rassicura sul rischio di contaminazione, ritenendolo estremamente basso e quindi non temibile, il mondo degli scienziati appare spaccato in modo importante: alcuni ritengono che ogni cosa provenga da altri pianeti dovrebbe essere analizzata al di fuori della Terra e “importata” solo se sicura; altri considerano i pericoli pressoché nulli, in quanto nel corso della Storia sono state diverse le rocce marziane cadute da noi senza conseguenza alcuna.; altri ancora affermano che non conosciamo a sufficienza Marte per considerarci al riparo da un ipotetico contagio interplanetario.
Insomma, ad oggi ci sono molti dubbi e poche certezze. Di sicuro, una cosa è sicura: spingersi così tanto oltre l’ignoto inizia a spaventare, anche la scienza.
