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CURIOSITÀ 09 MAGGIO 2022

La vita arriva dallo Spazio, ecco le prove

Nei meteoriti c’è il segreto della vita sulla Terra. Le rocce spaziali cadute sul globo nel secolo scorso contengono le cinque basi che immagazzinano le informazioni nel DNA e nell’RNA. Lo riferisce uno studio pubblicati su Nature Communications. Queste “nucleobasi” – adenina, guanina, citosina, timina e uracile – si combinano con zuccheri e fosfati per formare il codice genetico di tutta la vita terrestre. Dopo aver parlato della congiunzione rara e spettacolare di Luna, Mercurio e Pleiadi, cosa sapere sulla possibilità che la vita arrivi dallo Spazio.

Le prove che la vita arriva dallo Spazio

Secondo i ricercatori, la scoperta aggiunge prove sulla provenienza, originariamente dallo Spazio, dei precursori della vita. Fin dagli anni ’60 gli scienziati avevano rilevato frammenti di adenina, guanina e altri composti organici nei meteoriti. Gli studiosi avevano anche individuato accenni di uracile, mentre finora, mancavano all’appello la citosina e la timina. “Abbiamo completato l’insieme di tutte le basi trovate nel DNA e nell’RNA“, ha affermato l’astrochimico Daniel Glavin del Goddard Space Flight Center della NASA. La scoperta di deve al geochimico Yasuhiro Oba dell’Università di Hokkaido a Sapporo, in Giappone, che alcuni anni fa, con altri colleghi, ha escogitato una tecnica per estrarre e separare delicatamente diversi composti chimici nella polvere di meteorite liquefatta e quindi analizzarli.

“Il nostro metodo di rilevamento ha una sensibilità di ordini di grandezza superiore a quella applicata in studi precedenti”, ha affermato Oba. Tre anni fa, i ricercatori hanno utilizzato questa stessa tecnica per scoprire il ribosio, uno zucchero necessario per la vita, in tre meteoriti. Nel nuovo studio, Oba e colleghi hanno unito le forze con gli astrochimici della NASA per analizzare i campioni di meteorite alla ricerca di un altro tipo di ingrediente cruciale per la vita: le basi azotate.

I ricercatori pensano che la loro tecnica di estrazione, più mite, che utilizza acqua fredda invece del solito acido, mantenga intatti i composti. “Stiamo scoprendo che questo approccio di estrazione è molto suscettibile per queste fragili basi azotate”, ha spiegato Glavin. Con questa tecnica, è stata quindi misurata l’abbondanza delle basi e di altri composti legati alla vita in quattro campioni di meteoriti caduti decenni fa in Australia, Kentucky e British Columbia. In tutti e quattro, il team ha rilevato e misurato adenina, guanina, citosina, uracile, timina, diversi composti correlati a quelle basi azotate e alcuni aminoacidi.

Seppur restano ancora delle indagini da fare, il lavoro del team di Oba e della Nasa apre nuove strade per la comprensione dell’origine del Cosmo e della vita sulla Terra

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