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CURIOSITÀ 11 GENNAIO 2023

Lavori così? Alla lunga potresti avere un problema

Il coworking è una modalità di lavoro sempre più adottata, anche nel nostro Paese. Eppure, secondo un recente studio alla lunga può incidere negativamente sull’operato. Scopriamo insieme perché.

Coworking? Per una ricerca londinese, è no!

L’idea di condividere l’ambiente di lavoro con persone di realtà professionali differenti è nata per abbattere i costi degli affitti e per far sentire i lavoratori meno soli. Tuttavia, secondo una ricerca condotta presso il Level 39 di Londra, spazio di coworking fra i più importanti di tutta Europa, questa modalità di lavoro può rivelarsi vera fonte di distrazione, non in ultimo riducendo la creatività a dispetto di ciò che si pensava sino ad oggi.

Lo studio, condotto dalla Bayes Business School di Londra, si è concentrato sui dipendenti di 7 start-up che utilizzano il Level 39 come luogo di lavoro comune. Nonostante lo spazio offra importanti occasioni di socializzazione (soprattutto nelle aree relax), i risultati parlano chiaro: alla lunga, circa la collaborazione, sono stati registrati minimi vantaggi, interazioni sociali via via meno significative e maggiore distrazione.

Ebbene sì, la socializzazione inizialmente riscontrata è diventata presto deleteria, coi co-workers sempre più distratti da chi non coinvolto nei loro medesimi progetti. Tanto che delle 7 start-up, 3 hanno cessato di lavorare in coworking.

Dipende dal lavoro

Va detto che gli ambienti di lavoro hanno equilibri delicati da proteggere e il coworking non è adatto a tutte le professioni. In alcuni casi, la condivisione può portare ad una contaminazione positiva di idee, ma in altri può addirittura inficiare la produttività.

Fonte: Bayes Business School

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