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CONSIGLI 16 GENNAIO 2024

Truffe PostePay: quali sono e come difendersi

Nel mondo digitale la minaccia di truffa online è all’ordine del giorno. Con le giuste accortezze è però possibile difendersi. Ecco come comportarsi nel caso in cui la propria carta Postepay sia finita nel mirino dei malintenzionati.

E-mail ingannevole

La posta elettronica può rivelarsi uno strumento d’inganno perfetto. I truffatori inviano e-mail ingannevoli che sembrano provenire da Poste Italiane e che invitano i destinatari a cliccare su un link. L’indirizzo in questione però non conduce al sito ufficiale delle Poste, bensì ad una perfetta imitazione costruita per ingannare.

Lo scopo è quello di carpire credenziali di accesso, numero della carta PostePay, codice PIN e CVV per poter poi letteralmente svuotare il credito della carta. Per riconoscere l’inganno prestate occhio a questi dettagli:

  • i messaggi ingannevoli contengono un avviso di blocco della carta Postepay, seguito da istruzioni per lo sblocco includenti l’inserimento di dati sensibili ad un link specifico;
  • questi messaggi sono pieni di errori grammaticali evidenti.

SMS ingannevole

In questa tipologia di truffa, un SMS avverte che la carta Postepay è stata bloccata, spingendo la vittima a visitare un sito web per ripristinare il tutto. Accedendo e inserendo dati personali, questi vengono immediatamente prelevati dai truffatori.

Mai accedere a link forniti da SMS similari e mai inserire informazioni personali, se accidentalmente si dovesse accedere a siti del genere.

Call center fasulli

Un’altra tecnica di frode viene perpetrata attraverso telefonate da parte di call center finti. Il modus operandi è sempre il medesimo: ottenere il numero della carta prepagata, il codice PIN o altri dati di accesso. Mai rivelare al telefono i dati della propria carta o le credenziali d’accesso all’home banking.

Se ricevete telefonate sospette concludete la conversazione e contattate l’istituto che ha emesso la carta per accertarvi della legittimità delle richieste.

Pagare un bene che non esiste

Sull’onda della compravendita online fra privati di oggetti usati, alcuni furfanti hanno pensato bene di mettere in vendita beni inesistenti a prezzi appetibili. Quando la vittima “abbocca”, viene richiesto il pagamento in anticipo tramite una ricarica Postepay.

Acquisti fantasmi

Altro tipo di truffa colpisce persone che mettono in vendita oggetti, sempre su siti per compravendita tra privati. Una volta pubblicato un annuncio si viene contattati da un probabile acquirente, che “stranamente” risiede in Costa d’Avorio.

Per procedere all’acquisto del bene vengono richieste le copie della carta di identità e della PostePay. Subentra poi in gioco una misteriosa banca, che a causa di una legge della Costa d’Avorio esorta il venditore a pagare una tassa per sbloccare la trattativa.

Phishing

La truffa phishing si manifesta in modi simili alle truffe tramite e-mail o SMS. Verificate sempre con cautela l’autenticità dei siti web prima di inserire dati personali.

Cosa fare in caso di truffa

È essenziale agire tempestivamente. Il primo passo è bloccare la carta Postepay, chiamando il numero verde apposito. Una volta fatto, occorre recarsi presso Carabinieri o Polizia per denunciare l’accaduto.

Nel redigere la denuncia, bisogna specificare gli importi fraudolentemente sottratti. Solo a questo punto si può procedere con la richiesta di rimborso presso un ufficio postale.

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