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EMOZIONI 05 GIUGNO 2021

Lettera di un soldato italiano torna "a casa" dopo 78 anni, la commovente storia

Questa storia commovente risale alla seconda guerra mondiale, ma il lieto fine è arrivato pochi giorni fa. La lettera di un soldato italiano, scritta dal fronte russo nel 1943, era andata dispersa. Anche il giovane soldato non era mai tornato a casa. Poi, per un puro incatenarsi di casualità, è stata ritrovata e, ben 78 anni dopo, è tornata “a casa”, tra le mani della nipote del soldato.

La lettera di guerra torna a casa dopo anni, la vicenda

Il tenente Vincenzo Fugalli era partito da Barletta per il fronte russo nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, ma non aveva mai più fatto ritorno a casa. Ora, ben 78 anni dopo, alla famiglia del combattente è stata consegnata una lettera. Sono parole che giungono da lontano, nello spazio e nel tempo. Il giovane soldato barlettano aveva scritto la lettera dal fronte, ma non era mai giunta a destinazione. La lettera, però, non è scomparsa. Dopo tempo è finita casualmente nelle mani di una donna di Mantova, Olga Rosa Davini, che ha deciso di rintracciare la famiglia del soldato. Ritrovata la famiglia, in una cerimonia organizzata a palazzo di città, la signora Davini ha consegnato la missiva a Serena Fugalli, nipote del militare.

“I miei genitori, particolarmente mio padre, si sono adoperati senza tregua nel dopoguerra con il governo russo per rendere possibile il rientro delle salme di alcuni soldati caduti su quel fronte durante il secondo conflitto mondiale” ha spiegato la signora Davini. “Una missione basata su trattative a dir poco ardue, – ha aggiunto, – ma portata avanti nella consapevolezza morale di offrire un impagabile omaggio alla memoria di tanti militari che non hanno potuto riabbracciare i propri cari. Io ho raccolto quest’eredità innata e proprio nel corso delle infaticabili ricerche ho ritrovato il manoscritto che, dopo il “tam tam” attivato con successo tramite i canali social e i media, posso riconsegnare oggi alla famiglia del tenente Vincenzo Fugalli”. La consegna è avvenuta alla presenza del sindaco Cosimo Cannito, che ha commentato il gesto come “una missione carica di umanità, una lezione di sensibilità che considero un privilegio aver ascoltato dalla voce di chi ne è artefice”.

“Sarei felice se sapessi che in voi ci fosse soltanto un poco della mia tranquillità” sono le parole di speranza e affetto rivolte ai suoi famigliari nella lettera del tenete, scritta la notte di Natale del 1943.

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