No vaccini, no pasta. Dopo il blocco da parte dell’Italia di inviare dosi di vaccino AstraZeneca in Australia, il popolo della “Terra dei canguri” ha deciso di vendicarsi boicottando la pasta.
Come si suol dire, gli australiani hanno voluto rendere pan per focaccia, o quasi. Gli aussie, infatti, non hanno gradito la decisone del Governo italiano di bloccare la spedizione verso l’Australia di dosi di vaccino AstraZeneca, scatenando una vera e propria campagna di boicottaggio dei prodotti gastronomici italiani sui social. Ma facciamo un passo indietro.
Tutto è cominciato quando il premier Draghi non ha autorizzato l’export di 250 mila dosi di vaccino AstraZeneca prodotte nello stabilimento di Anagni, in provincia di Frosinone.
Secondo le regole, le società come AstraZeneca devono ricevere il via libera da parte delle autorità nazionali prima di poter procedere con l’esportazione dei prodotti oltre i confini comunitari, ma Mario Draghi non ha acconsentito, comunicando la sua decisione a Bruxelles. Il motivo del blocco? I ritardi di produzione e di consegna di AstraZeneca rispetto alla tabella di marcia concordata.
Nonostante si temessero tensioni politiche e diplomatiche, il primo ministro australiano, Scott Morrison, ha saputo incassare il colpo, ma non si può dire altrettanto di molti suoi connazionali.
L’Italia blocca l’export dei vaccini: gli australiani si vendicano sulla pasta
Per rispondere in modo pacifico, ma deciso, alla mossa italiana, diversi australiani hanno deciso di vendicarsi andando a colpire al cuore della nostra tradizione: la gastronomia.
Pasta alla carbonara con la panna, zucchine nel ragù, spaghetti in scatola con l’aggiunta di hotdog, senza dimenticare il grande classico della pizza all’ananas. Più che delle ricette culinarie, le immagini diffuse hanno tutto l’aspetto di filtri magici dopo una delusione d’amore.
A lanciare questa protesta social è stato un giornalista del Guardian che, sul suo account Twitter, a condiviso un’immagine, che gli italiani definirebbero “di cattivo gusto”, commentando “Fino a quando l’Italia non invierà quelle 250mila dosi all’Australia, le spezzerò a metà e le condirò con una salsa a base di panna che chiamerò carbonara”. Una provocazione, una dichiarazione di guerra tra il divertente e il melodrammatico e che molti australiani hanno voluto assecondare. Basteranno queste immagini per far cambiare idea a Draghi?