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CURIOSITÀ 19 FEBBRAIO 2022

Lumia, l'antico agrume siciliano da provare prima che scompaia

La lumia è un agrume. Non solo limoni e mandarini, cedri, pompelmi e pomeli: c’è anche questo frutto antichissimo e originario della Sicilia che merita di essere gustato almeno una volta nella vita prima che si estingua.

Il nome scientifico è Citrus x lumia, è molto profumato, la sua scorza è gialla e spessa. La parte bianca all’interno non è commestibile e la sua pianta ha uno scopo soprattutto ornamentale. La varietà più conosciuta è il Citrus lumia pyriformis, ha una forma a pera e somiglia a un limone. Esistono anche frutti di forma tondeggiante, come la lumia pomo d’Adamo e la Castagnetola.

È difficile vederli al di fuori della Sicilia, ma hanno una tradizione molto antica e vengono rappresentati anche da artisti di un certo calibro. È il caso delle tele di Bartolomeo Bimbi, un pittore mediceo che ha realizzato diverse opere tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento.

Proprietà e usi in cucina

La lumia è ricca di vitamine e di sali minerali – come gli altri agrumi – e racchiude in sé le caratteristiche proprie del limone e del cedro. Secondo una ricerca giapponese del 1996, l’albedo (lo strato interno) possiede la più alta attività inibitoria della cicloossigenasi. Mi raccomando, però, come già accennato, la parte bianca del frutto non andrebbe consumata, meglio limitarsi alla polpa ed eventualmente alla buccia. Insomma, si tratta di un agrume a tutti gli effetti e come tale va trattato. A tal proposito, conoscevi la mano di Buddha?

Prelibati sono i succhi e le spremute. Da sola, o con altri frutti, la lumia può essere la materia prima per preparare delle ottime marmellate, confetture e conserve fatte in casa, ma da non sottovalutare per i dolci sono le gelatine e i canditi. L’importante è assicurarsi che la coltivazione sia avvenuta in modo biologico. In Sicilia questo frutto si trova praticamente tutto l’anno, a eccezione dell’estate.

Per una preparazione della marmellata di lumie e mandarini a regola d’arte, come la farebbe un vero palermitano, la frutta va lavata, tagliata e fatta bollire fino a quando non viene eliminata tutta l’acqua. Dopodiché si aggiunge lo zucchero e il rhum lasciando bollire ancora per una ventina di minuti. Successivamente si mette in barattolo e si sterilizza in forno a 100 gradi. Prima di spalmarla su pane e/o fette biscottate, è bene farla riposare al buio per 24 ore.

Insomma, la lumia è un vero tesoro nostrano. Gustarlo è un’esperienza da provare, ma è giusto anche preservarlo e fare in modo che non scompaia. Oltre alle molteplici proprietà benefiche, fa parte della tradizione di un’isola straordinaria: la Sicilia.

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