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CURIOSITÀ 21 AGOSTO 2022

Malore allo stadio: giocatore interrompe la partita e salva l’arbitro da un infarto

A volte bisogna essere al posto e al momento giusto per fuggire dalla morte. John Sculli, arbitro di basket, lo sa bene. È stato proprio lui il protagonista di una emozionante scena di lotta per la vita.

Il giocatore salva la vita dell’arbitro

Era una partita di basket semi-dilettantistica come tante le altre – tra i Jamestown Jackals e Toledo Glass City – se non che l’arbitro, John Sculli, nel mezzo del gioco cade a terra vittima di un grave infarto. A John, infatti, gli si erano occluse, quasi al 100%, tutte e quattro le arterie. Il suo infarto è stato di una entità tale che in gergo viene chiamato “crea vedove” visto il suo basso tasso di sopravvivenza, circa 25% in condizioni favorevoli che comportano un immediato trattamento.

L’attaccante del Toledo Glass City, però, sapeva cosa fare. Myles Copeland, infatti, è un pompiere uscito da appena un anno dell’accademia. Appena suonato il fischietto ha avvertito il pericolo ed è corso, senza pensarci troppo, verso l’arbitro 61enne.

La sua manovra di rianimazione cardiopolmonare, durata circa 30 minuti, ha fatto ritornare John, dalla sua fidanzata, anch’essa in palestra ad assistere alla partita. Una volta arrivati i soccorsi, l’arbitro è stato sottoposto a un intervento di quadruplo bypass coronarico.

Non capita spesso di tornare dall’aldilà, ma John lo ha fatto.

La nuova vita dopo il malore

John, una volta finita questa vicenda, ha dichiarato: “Ero nel posto giusto al momento giusto”.

E si è detto pronto a tornare in campo il prima possibile.

Alcuni spettatori commentando l’avvenimento hanno dichiarato che l’attaccante viaggiava di rado con la squadra e che quel giorno non doveva essere lì.

I strumenti che possono evitare o prevenire un infarto

Non capita spesso di sentire una vicenda del genere, però, è importante conoscere i sintomi di un infarto, al fine di recarsi il più velocemente possibile in ospedale e aumentare, così, le possibilità di sopravvivenza.

In questo ambito anche la tecnologia può dare una mano. Una ricerca, infatti, ha dimostrato che alcuni dispositivi indossabili che hanno la funzione di monitoraggio del battito cardiaco (elettrocardiogramma), potrebbero “intercettare” un infarto del miocardio (un tipo di lesione del muscolo cardiaco tra le più comuni).

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