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CURIOSITÀ 13 FEBBRAIO 2022

Mano di Buddha, il limone dalla forma sorprendente

La mano di Buddha è un agrume della famiglia dei cedri, tra i più antichi esistenti in natura. Il nome di questo frutto dalle origini esotiche – ma coltivato in Italia da tempi antichissimi – deriva evidentemente dal suo singolare aspetto.

La mano di Buddha presenta una scorza quasi identica a quella dei limoni comuni, ma una forma del tutto differente, caratterizzata da lunghi ed affusolati segmenti che ricordano delle dita.

Mano di Buddha, origini e storia di un frutto unico al mondo

All’interno di questo particolare frutto c’è pochissima polpa, altrettanto scarsa la quantità di succo. Nonostante ciò, il principale utilizzo del “limone con le dita” è proprio in cucina. La sua scorza, profumatissima ma altrettanto delicata al gusto, viene utilizzata soprattutto per aromatizzare le pietanze.

Tra gli esempi più comuni di utilizzo della mano di Buddha nella cucina mediterranea troviamo la marinatura, il condimento per l’insalata, ma anche e soprattutto l’utilizzo in bevande e prodotti da forno.

È impossibile non rimanere affascinati – o quantomeno incuriositi – la prima volta che ci si imbatte in questo limone così diverso da quello comune, nonché estremamente più caro, dato che il prezzo oscilla, al momento, addirittura tra i 25 ed i 30 euro al chilo.

Se la forma del frutto è più unica che rara, risultano a dir poco uniche anche le sembianze dell’albero da cui proviene, inconfondibile, grazie alla caratteristica forma “a baldacchino”.

Altrettanto affascinante è la storia dell’origine della mano di Buddha, che ha sicuramente un legame genetico con il cedro, suo diretto antenato. Quest’ultimo potrebbe essere stato introdotto in Cina – non vi sono certezze assolute dal punto di vista scientifico – dai monaci buddisti provenienti dall’India. Qui, per la precisione nella valle dello Yangtze, la selezione genetica e la natura avrebbero plasmato la caratteristica forma del frutto, noto in Giappone e Cina con il nome di “Fingered Citron”, la cui traduzione letterale potrebbe essere “Limone ditato” o “Limone con le dita”.

In questi due paesi asiatici la mano di Buddha ha acquisito anche un carattere simbolico -culturale, viene infatti servita all’inizio del nuovo anno: si ritene sia simbolo di gioia, prosperità e salute.

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