Alto 3326 metri, l’Etna ha un diametro di oltre 40 chilometri e un perimetro di base che sfiora i 135 chilometri: in tutto occupa una superficie di 1265 chilometri quadrati. Classificato tra i vulcani definiti a scudo, a cui è affiancato uno stratovulcano, la sua struttura è molto complessa perché nel tempo si sono formati numerosi edifici vulcanici: molti di questi sono collassati e sostituiti, affiancati o coperti da nuovi centri eruttivi. Nella fase moderna del vulcano sono riconoscibili almeno 300 tra coni e fratture eruttive. L’intero territorio dell’Etna è molto variegato e cambia morfologia e tipologia in base all’altitudine. Il versante occidentale si presenta selvaggio, mentre quello esposto a sud è più urbanizzato. In inverno, alle quote più elevate, non manca la neve. Già negli scritti di Tucidide e Diodoro Siculo, e in quelli di Pindaro, si trovano i primi riferimenti storici all’attività eruttiva dell’Etna. La sua formazione è avvenuta nel corso delle ere tramite un processo di costruzione e distruzione iniziato all’incirca 570 mila anni fa. Nel corso dei secoli le sue eruzioni sono state sempre numerose e costanti, anche durante l’ultimo decennio.