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CURIOSITÀ 07 SETTEMBRE 2021

Mostro di Loch Ness, avvistato col sonar: l'ipotesi sul plesiosauro

È uno degli animali più famosi, tra mito e leggenda, le prove di una reale esistenza del mostro di Loch Ness non sono tali da poterne essere certi. Tuttavia sono stati tanti, dal 1933 a oggi, gli avvistamenti e alcuni risalgono proprio agli ultimi mesi. Affettuosamente soprannominato Nessie, si tratterebbe di una creatura gigantesca che abita il lago da cui prende il nome. Loch Ness si trova nelle Highlands scozzesi, a sud-ovest di Inverness.

Lungo 37 chilometri e profondo 230 metri, è proprio la sua dimensione a essere stata oggetto di scetticismo in passato. Come farebbe il gigantesco mostro di Loch Ness a nuotare in acque del genere? Questa la domanda che si sono fatti alcuni appassionati. Chissà se si tratta di storia o leggenda, scienziati e studiosi si interrogano da decenni e ancora non si è giunti a una soluzione definitiva, che convinca tutti.

Il primo avvistamento del mostro risale addirittura all’anno 565. Il monaco irlandese San Colomba di Iona ne parla in Vita Sancti Columbae, quando racconta il funerale di un abitante della zona, morto perché assalito da una bestia selvaggia fuoriuscita dalle acque. Per il primo documento fotografico dobbiamo aspettare il 1933. Due gobbe nell’acqua si sarebbero mosse, seguendo dei cerchi concentrici, questa la descrizione dell’epoca.

Del 26 agosto 2021 è l’ultimo avvistamento, rilevato attraverso un sonar da Brandon Scanlon, che si trovava in vacanza in quei luoghi con la famiglia. Il mostro di Loch Ness potrebbe essere lungo dai 2,70 ai 4 metri. Si tratta del terzo avvistamento solo questa estate, ma proprio l’ultimo ha rivelato dettagli che potrebbero essere importanti.

La teoria del plesiosauro

Infatti, potrebbe trattarsi di un plesiosauro. Un animale preistorico che, stando ai ritrovamenti fossili, corrisponderebbe alle dimensioni rilevate dalla Nessie Hunter, un’imbarcazione utilizzata per visitare il famoso lago, quella in cui si trovava Scalon. “Un serpente passato attraverso il corpo di una tartaruga “: così nei primi anni dell’Ottocento il paleontologo William Conybeare ha descritto le sembianze di questo animale ormai estinto. E, in effetti, almeno i membri del sottordine Plesiosauroidea corrispondevano a questa immagine: corpo largo, coda corta, collo lungo e zampe trasformate in pinne, simili a delle pagaie.

Un’immagine che potrebbe corrispondere alle tante collezionate nel corso degli anni, ma spesso troppo poco a fuoco per poter saperne di più sul mostro di Loch Ness. Chissà se, finalmente, si è venuti a capo del mistero. Il plesiosauro è veramente un animale estinto?

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