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CURIOSITÀ 19 FEBBRAIO 2023

Nelle app di incontri, da un po’, sta succedendo qualcosa di strano

Le app di incontri – Tinder in primis, ma ne esistono ormai innumerevoli, sempre più “specifiche” a seconda delle diverse esigenze – sono ormai entrate nella quotidianità della società occidentale.

Nelle brevi biografie descrittive che servono a presentare il proprio profilo ad un potenziale partner – o meglio, “match” – sta diventando sempre più abituale trovare come prima informazione, talvolta addirittura unica, l’altezza.

Le app di dating discriminano gli uomini bassi?

Ma c’è anche chi pubblica informazioni sulla propria statura dando l’impressione di essere stato costretto a farlo.

Emblematico in tal senso questo commento di un utente su una nota app – a proposito, se usi Tinder c’è una cosa che devi sapere – di incontri: “La mia statura è 1,80, visto che a quanto pare dovete per forza saperlo”.

Quello dell’importanza dell’altezza degli uomini è uno stereotipo molto diffuso e ampiamente radicato nella cultura occidentale. Spesso si tende infatti a pensare che un partner più alto, oltre risultare più attraente, sia in grado di dare maggiore protezione all’altra metà della coppia.

Perché gli uomini mentono sulla statura nelle bio delle app di dating?

La conseguenza più immediata di questa situazione è la sensazione di insicurezza che spesso gli uomini di media o bassa statura si trovano a dover affrontare. Insicurezze che in un contesto “competitivo” e per certi versi spietato come quello delle app di dating vengono ovviamente amplificate. Ormai esistono addirittura app che impediscono l’iscrizione a chi non dichiara la propria altezza.

Questa situazione ha però portato molti utenti a mentire sulla loro reale statura, aggiungendo qualche centimetro in più. Si tratta di una vera e propria strategia: mentire nella fase iniziale, quando è impossibile essere scoperti, e affrontare l’eventuale problema soltanto in un secondo momento, dal vivo.

A proposito di app di dating, sapevi cos’è il dry dating?

Altezza mezza bellezza? Le preoccupazioni dal punto di vista psicologico

La psicoterapeuta Lucrezia Marino è molto critica relativamente all’evoluzione di questo scenario.

“Il movimento per la body positivity deve necessariamente includere anche gli uomini”, ha spiegato, aggiungendo poi: “È importante che la liberazione passi da tutti i corpi, non solo quelli di persone che si identificano con il genere femminile.

Le pressioni sociali sono sicuramente diverse, ma agiscono sia sugli uomini che sulle donne”.

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