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CURIOSITÀ 14 DICEMBRE 2022

Notre-Dame nascondeva un segreto: l'incredibile scoperta

Un segreto nascosto da Notre-Dame è stato svelato “grazie” agli scavi effettuati dopo il triste incendio che ha coinvolto la cattedrale parigina nel 2019. Ecco l’incredibile scoperta.

Nel tardo pomeriggio del 15 aprile 2019 Notre-Dame è stata colpita dal terribile incendio che come noto ha distrutto gran parte della sua struttura. Sotto le rovine, gli archeologi chiamati ad esaminare i danni e ad assistere al lungo e scrupoloso processo di restauro hanno fatto incredibili ritrovamenti, fra questi due sarcofaghi di piombo risalenti a secoli prima.

Le bare sono state aperte: ecco cosa celavano

Il professore di antropologia biologica dell’Università di Tolosa Eric Crubezy e i ricercatori Camille Colonna e Christophe Besnier hanno supervisionato l’apertura delle bare, all’interno delle quali sono stati trovati i resti di due uomini, un ecclesiastico e un giovane nobile.

Il religioso benefattore

La targa in ottone su una delle due bare ha svelato l’identità del primo uomo: trattasi di Antoine De la Porte, canonico, morto all’età di 83 anni il 24 dicembre 1710. Il religioso aveva sostenuto con la sua ricchezza il coro della cattedrale, da qui la sepolturaprivilegiata”.

I resti di De la Porte – ossa, capelli, barba e denti – sono apparsi ben conservati: l’alluce ha tradito segni di gotta, patologia che può scatenarsi bevendo e mangiando in eccesso e per questo definita “malattia dei re”.

Il cavaliere senza nome

Il secondo sarcofago, invece, non presentava targhette. Il giovane all’interno si suppone essere morto ad un’età compresa tra i 25 ei 40 anni, presumibilmente aveva cavalcato sin da giovane e aveva perso i denti a causa di un periodo piuttosto duro.

Dai segni sul cranio, il team di Crubezy ha ipotizzato che il cavaliere fosse morto a causa di meningite o tubercolosi. Non è tutto: nella bara, attorno al corpo dell’uomo, sono stati trovati fiori e foglie, simbolo di un solenne rito di sepoltura. Ora sono previste ulteriori ricerche, i cui risultati sono attesi per metà 2023.

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