Gli stipetti in cui riponiamo il cibo non deperibile devono essere puliti con una certa frequenza: anche la scienza ha confermato questo assioma, rilevando quanto il proliferare dei batteri in cucina favorisca l’insorgenza di infezioni, soprattutto a carico dell’intestino.
L’interno e l’esterno di armadietti, cassetti e mensole dove si conservano pasta, riso, farina, scatolame e vasetti vari possono essere contaminati dai germi tanto quanto fornelli, piani di lavoro e lavello: a ribadirlo è un articolo pubblicato sul Journal of Applied Microbiology, nel quale si raccomanda di detergere queste superfici con prodotti antibatterici e risciacquare con molta cura.
L’ideale è compiere questa operazione ogni 3 o 4 mesi in generale e immediatamente se si dovessero trovare farfalline e vermetti nelle farine: sono le nostre mani a veicolare gli agenti patogeni, perché non sempre ci ricordiamo di igienizzarle prima di aprire e chiudere le antine e toccare i mobili. Per eliminare tutti i microbi dalle dispense, dobbiamo per prima cosa svuotarle completamente, verificare che tutte le confezioni siano integre ed eliminare eventuali prodotti deperiti o scaduti. Subito dopo, possiamo usare l’aspirapolvere sulle superfici per liberarle da residui e briciole e quindi passare un panno umido che ammorbidisca eventuali macchie o incrostazioni.
Per rifinire ed igienizzare, occorre infine una spugna imbevuta di detergente antibatterico, possibilmente ecologico, e un risciacquo accurato con acqua calda. Una volta asciugato bene con uno strofinaccio pulito, possiamo riporre il cibo dov’era, sicuri che sia nuovamente al riparo dai germi.