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CONSIGLI 26 AGOSTO 2021

Ogni quanto bisogna pulire la dispensa (e come farlo al meglio)

Gli stipetti in cui riponiamo il cibo non deperibile devono essere puliti con una certa frequenza: anche la scienza ha confermato questo assioma, rilevando quanto il proliferare dei batteri in cucina favorisca l’insorgenza di infezioni, soprattutto a carico dell’intestino.

L’interno e l’esterno di armadietti, cassetti e mensole dove si conservano pasta, riso, farina, scatolame e vasetti vari possono essere contaminati dai germi tanto quanto fornelli, piani di lavoro e lavello: a ribadirlo è un articolo pubblicato sul Journal of Applied Microbiology, nel quale si raccomanda di detergere queste superfici con prodotti antibatterici e risciacquare con molta cura.

L’ideale è compiere questa operazione ogni 3 o 4 mesi in generale e immediatamente se si dovessero trovare farfalline e vermetti nelle farine: sono le nostre mani a veicolare gli agenti patogeni, perché non sempre ci ricordiamo di igienizzarle prima di aprire e chiudere le antine e toccare i mobili. Per eliminare tutti i microbi dalle dispense, dobbiamo per prima cosa svuotarle completamente, verificare che tutte le confezioni siano integre ed eliminare eventuali prodotti deperiti o scaduti. Subito dopo, possiamo usare l’aspirapolvere sulle superfici per liberarle da residui e briciole e quindi passare un panno umido che ammorbidisca eventuali macchie o incrostazioni.

Per rifinire ed igienizzare, occorre infine una spugna imbevuta di detergente antibatterico, possibilmente ecologico, e un risciacquo accurato con acqua calda. Una volta asciugato bene con uno strofinaccio pulito, possiamo riporre il cibo dov’era, sicuri che sia nuovamente al riparo dai germi.

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