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BUONO A SAPERSI 25 APRILE 2021

Oil pulling, cos'è e come funziona

Dobbiamo dire grazie all’Ucraina e alla Bielorussia se l’oil pulling è arrivato sino in Occidente e ha preso piede nella gestione di una corretta igiene orale quotidiana. Il fatto che sia naturale, poi, lo rende ancora più prezioso, visto quanto è importante il rispetto dell’ambiente in un periodo storico come quello che stiamo vivendo.

Si tratta una pratica che risale agli anni ’90, ma sulla quale si sa ancora poco e sono nate diverse scuole di pensiero. Nonostante gli scettici, pare che i benefici dell’olio di cocco siano molteplici. E anche quello di girasole ha una storia nella cura del corpo di tutto rispetto. Patologie epatiche, gastroenterologiche, a carico del sistema nervoso e polmonari possono essere alleviate.

Questo non significa che la medicina tradizionale debba essere messa da parte o che si debba ricorrere al fai da te. Semplicemente potrebbe essere efficace affiancare alle terapie prescritte delle ‘attenzioni naturali’ che male non fanno.

Che cos’è?

L’oil pulling, nello specifico, depurerebbe la bocca e anche lo spirito e la mente, il che non guasterebbe considerando le vite frenetiche che la maggior parte di noi si ritrova a vivere. Ci si rifà un po’ a una tecnica ormai largamente conosciuta: l’Ayurveda indiana.

Come si può mettere in atto questa pratica? Non sono altro che risciacqui con olio, che fanno bene alle gengive, ai denti e a tutto il cavo orale. In questo modo, infatti, si possono prevenire le bronchiti, il mal di gola e tutte quelle patologie tipiche della stagione invernale, per esempio. Come? Eliminando i batteri che ne sono responsabili.

L’oil pulling è efficace pure contro il muco in eccesso nei seni mascellari e paranasali, e tiene alla larga anche la fastidiosa alitosi. Per molti un vero e proprio cruccio. Ma non si fermano qui le risorse di questa procedura. Può avere dei risultati positivi in persone affette da malattie cutanee, nervose e reumatiche. Si utilizza soprattutto l’olio di girasole, a freddo e di buona qualità; ma anche quello di oliva, sesamo o cocco. Anche l’aloe vera, sempre più diffusa, rientra nelle sostanze largamente riconosciute per le loro proprietà benefiche.

La tecnica

La si può praticare anche a casa e serve a disintossicarsi. Pratica, indolore ed economica: non ha controindicazioni. Meglio iniziare a stomaco vuoto e prima di lavarsi i denti. Tanti la fanno prima dei pasti o di andare a dormire. Si mette in bocca un cucchiaio da tavola di olio vegetale spremuto a freddo, si muove lentamente nella bocca, si ‘mastica’ e si fa in modo che finisca fra i denti. La densità dell’olio iniziale lascerà il posto a una sensazione di maggiore fluidità, grazie all’azione della saliva. Di norma dura dai 10 ai 15 minuti, ma le prime volte non si andrà oltre i 5, considerando la sensazione completamente nuova.

L’oil pulling non prevede assolutamente che si ingoi: sono semplici risciacqui che finiscono con un ciclo di acqua tiepida e il tradizionale lavaggio dei denti e della lingua. Nei venti minuti successivi non si devono ingerire liquidi, acqua a parte (sempre consentita). Lo si può fare anche più volte al giorno.

L’unico effetto collaterale può riguardare alcune reazioni particolari dell’organismo che non è abituato alla disintossicazione. Possono sopraggiungere febbre, eruzioni cutanee e secrezioni di muco che scompaiono con la pratica. Ecco perché è sempre avere il parere di un esperto in materia, naturopata o medico, che potrà considerare ogni singolo caso.

Video tratto da: LDW

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