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CURIOSITÀ 06 AGOSTO 2021

Olimpiadi con troppi record in atletica: perché si va così veloci

Le Olimpiadi di Tokyo 2020 hanno battuto troppi record in atletica, e sono in molti a chiedersi perché i campioni vanno così veloci e saltino così in alto. Sydney McLaughlin è la prima donna ad essere scesa sotto i 52 secondi nei 400 metri, nelle prove di ingresso ai giochi aveva fatto 51.90, per poi scendere a 51.46 nella finale. Allo stesso tempo, sono stati battuti altri due record mondiali: quello del triplo salto femminile, con i 15.67 metri fatti dalla venezuelana Yulimar Rojas e quello dei 400 ostacoli uomini, con i 45.94 secondi del norvegese Karsten Warholm. Nella decathlon, poi, il canadese Damian Warner ha vinto con un record mondiale di 9,126. Anche Lamont Marcel Jacobs ha battuto un record importante: è il primo italiano ad aver conquistato la medaglia d’oro nei 100 metri, superando il record nazionale di velocità con 9”94 secondi.

I motivi di questi risultati straordinari possono essere cinque, secondo alcuni esperti.

  • Il percorso

Il percorso atletico delle Olimpiadi di Tokyo 2020, secondo il suo creatore Andrea Vallauri intervistato dal Guardian, ha favorito molto la velocità degli atleti. Vallauri, manager internazionale di Mondo, azienda italiana che fornisce la pista per le gare, ha spiegato che il suolo del percorso è fatto con due strati di un materiale “continuo e unico”: sopra c’è un caucciù vulcanizzato, sotto dei buchi d’aria che aiutano ad assorbire i colpi. È stata integrata anche della granella di gomma sulla superficie, per migliorare l’elasticità e permettere agli atleti di saltare di più.

  • Il calore

Storicamente, velocisti e saltatori performano meglio col caldo. I migliori risultati per l’atletica di solito si vedono infatti in estate. Questo perché con il caldo, i muscoli si distendono più facilmente e sono più elastici, mentre con il freddo è possibile sentirsi più rigidi. Certo, il calore può anche giocare brutti scherzi, ma correndo nella velocità o saltando, lo sforzo sotto il sole dura pochi secondi, e gli atleti possono mantenersi ben idratati sia prima che dopo.

  • I tempi cambiano

Con l’avanzare degli anni, gli atleti si preparano meglio a superare i record mondiali. Prova ne è che spesso, ci vogliono anni agli atleti per arrivare vicino ai numeri dei primatisti, come nel caso dei 400 metri di velocità maschili. Il record di Wayde van Niekirk, del Sud Africa, è di 43.03 ed risale al 2016. Solo negli ultimi anni anche gli altri atleti sono scesi sotto i 45 secondi, fino a che ben 19 uomini sono scesi sotto i 44 negli ultimi anni.

  • Il pubblico

Un altro fattore potrebbe essere la mancanza del pubblico negli spalti olimpici. Per via del Covid, infatti, non ci possono essere negli spalti folti pubblici di persone esterne alla competizione. E il silenzio, unito alla mancanza di pressione dal pubblico, sembra stia favorendo gli atleti nella concentrazione.

  • Le scarpe

Molto si è discusso anche di nuovi tipi di scarpe con “super spikes” nelle suole, ovvero degli elementi in schiuma e fibra di carbonio che sembrano favorire la velocità nei velocisti. Un modello è stato lanciato di recente dalla Nike, ma sembra che siano in molti ad opporsi a questo modello che sembra dare una marcia in più ai velocisti. Usain Bolt le ha definite “strane e ingiuste” affermando che con quelle ai piedi avrebbe potuto correre meno dei suoi famosi 9.5sec.

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