Nell’epoca del femminismo 2.0 questa storia ha un non so che di romantico. Jessica Share, una moderna ragazza americana, ha deciso di avere un figlio con la sua compagna e insieme si sono rivolte a una banca del seme. Detto fatto, Jessica rimane incinta e nasce una bambina, Alice. Riguardo al donatore di sperma si sapeva solo la professione: scrittore, musicista e tassista. 18 mesi dopo nasce una seconda figlia, questa volta partorita dalla compagna di Jessica, con lo stesso donatore. Circa quattro anni dopo la storia d’amore fra le due finisce e la compagna porta via a Jessica la sorellina di Alice senza farsi più vedere, provocandole così un dolore immane. Alice cresce e diventa sempre più curiosa riguardo la sua origine: chi era suo padre? Aveva altri fratelli? Chi sono i suoi antenati? A tutte queste domande risponde un test del DNA che sua nonna le regala a Natale quando aveva 11 anni. I risultati arrivano otto settimane dopo: “Aaron Long: 50%. Padre”. Fortunatamente tramite i social network al giorno d’oggi si può cercare chiunque ed è così che Aaron e Jessica si sono trovati. Prima con un timido messaggio “Ciao Aaron, in realtà ho due figlie nate dal tuo sperma (la mia ex ha con sé la mia figlia più piccola). Se sei interessato a scambiare foto di famiglia, siamo disponibili.” Aaron risponde, si incontrano e cupido fa il resto.