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SPETTACOLI E VIP 24 GENNAIO 2022

Paul Newman, il grande uomo dietro al mito

Attore, registra, produttore cinematografico e poi ancora filantropo e attivista statunitense. Paul Newman è stato tante cose eppure nessuna di queste, singolarmente, sarebbe in grado di raccontare la grandiosità di un uomo immenso quale lui è stato.

Paul Newman: dal successo all’immortalità

Sette Golden Globe, un Emmy award, tre premi Oscar, tra cui uno alla carriera, e una stella sulla celebre Hollywood Walk of Fame. Un attore pluripremiato dalla bellezza eterna e indimenticabile e dalla bravura ancora più marcata. Ma guai a paragonarlo agli altri divi del tempo, perché Paul Newman era unico e come lui non c’era e non c’è nessuno.

Perché oltre a essere bello, era anche bravo. E a confermarlo non sono solo i molteplici riconoscimenti, ma anche e soprattutto le sue interpretazioni iconiche. Perché rispettava la sua privacy e la proteggeva dagli scandali e gli scoop dello star system, anche a costo di essere descritto come scontroso e burbero. Perché è stato al fianco della sua Joanne Woodward per 50 lunghi anni e perché aveva a cuore l’umanità intera, come dimostra il suo attivismo.

E la sua bellezza non era che un minuscolo tassello in confronto a tutto ciò che era lui. Un grande attore e un grande uomo che ha ottenuto quello che voleva dalla vita con tenacia, ma con gentilezza. Senza pretendere. Rimettendosi in gioco quando nell’esordio nel film Il calice d’argento di Victor Saville la critica con lui è stata spietata.

Lui che sognava di volare, e di diventare un pilota, alla fine ha fatto volare gli altri, con i suoi film. Con il ruolo da pugile Rocky Graziano in Lassù qualcuno mi ama di Robert Wise, con l’interpretazione al fianco di Elizabeth Taylor in La gatta sul tetto che scotta. Ribelle e anticonformista sul set de Lo spaccone e anche nella vita.

Socialmente impegnato nelle cause più diverse, negli anni ’60 l’attore si espone in prima linea per i diritti civili degli afroamericani insieme a Marlon Brando e Harry Belafonte. Negli anni ’80 fonda l’Associazione Hole in The Wall Camps impegnata nella ricerca di nuove terapie per i bambini malati.

Il 31 luglio del 2008 fu ufficializzata la notizia della malattia dell’attore: un cancro ai polmoni. Abbandonate le cure, Paul Newman scelse di trascorrere gli ultimi giorni della sua vita insieme alla famiglia nella sua casa di Westport.

Mi piacerebbe che la gente pensasse che in me c’è uno spirito che compie azioni, un cuore e un talento che non arriva dai miei occhi blu“.

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