Perché dimentichiamo i sogni?

Perché dimentichiamo i sogni? Quando dormiamo, tutti sogniamo, anche se c’è chi afferma di non farlo. In realtà si tratta di persone che non riescono a ricordare ciò che hanno sognato. Ma perché ciò avviene? La capacità di ricordare i sogni dipende da una serie di fattori, primo fra tutti il momento in cui ci si sveglia. L’attività onirica, infatti, ha luogo in fasi specifiche del sonno. Se il risveglio avviene quindi in una delle fasi in cui si sogna (le cosiddette fasi REM) è più probabile che il sogno venga ricordato. Anche le condizioni del risveglio sono rilevanti: per alcuni, ad esempio, il suono della sveglia è traumatico al punto da far perdere persino il ricordo delle avventure vissute abbracciati al proprio cuscino. Altri fattori riguardano, poi, le caratteristiche del sogno: sogni intensi emotivamente sono ovviamente più facilmente ricordabili. Un buon trucco per non scordare i sogni? Tenere un diario sul comodino, per appuntare al risveglio una parola chiave che possa riagganciare il sogno fatto. Di certo non si è ancora arrivati ad una risposta univoca circa cosa i sogni rappresentino. Secondo il padre della psicanalisi Freud, sono la rappresentazione dei nostri istinti repressi. Per i meno legati a tutto ciò che è spiegabile, invece, sarebbero vere e proprie passeggiate in dimensioni “altre”. Di sicuro sono un terreno fertile e affascinante, non in ultimo, per la cinematografia horror. Un esempio? Freddy Krueger, il fortunato personaggio nato dalla mente di Wes Craven e protagonista della serie di film anni ’80 “Nightmare” interpretata da Robert Englund. Con il cappello a borsalino e l’iconico maglione a righe rosse e verdi, appare vendicativo nei sogni dei figli di chi, molti anni prima, aveva fermato la sua follia omicida. Per gli amanti del genere, un vero e proprio cult!