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CURIOSITÀ 03 OTTOBRE 2019

Perché film e romanzi polizieschi si chiamano gialli?

Perché film e romanzi polizieschi si chiamano gialli? Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo provato momenti di terrore leggendo un libro di Agatha Christie o guardando un film del maestro del brivido Alfred Hitchcock. Ma perché film e romanzi del genere sono detti gialli? Questa espressione si usa solo in Italia: i libri gialli si chiamano così da quando la casa editrice Arnoldo Mondadori, nel 1929, pubblicò una collana di romanzi polizieschi che avevano la copertina di questo colore. Il primo titolo uscito in questa forma editoriale fu “La strana morte del signor Benson” di S.S. Van Dine. I gialli erano venduti, oltre che in libreria, anche in edicola, e avevano la copertina di un giallo vivo proprio per renderli immediatamente riconoscibili e individuabili tra tutte le altre riviste. Sino ad allora, i romanzi che parlavano di delitti e conseguenti indagini si chiamavano polizieschi. Pioniere del genere fu “I delitti della Rue Morgue” scritto da Edgar Allan Poe nel 1841, con protagonista Auguste Dupine, primo detective effettivo della letteratura. Una curiosità: in America i gialli sono chiamati “hard boiled”, ovvero bolliti; in Francia “noir”, dal colore di una collana di polizieschi molto popolare, o “polar”; in Spagna “novelas de suspenso” cioè “racconti di tensione”, e in Gran Bretagna “thriller”.

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