Per descrivere gli alieni, nel senso di esseri che non vivono sul nostro pianeta, si usa spesso la sigla U.F.O. Ma perché gli extraterrestri si chiamano così? In realtà, U.F.O. è un acronimo composto dalle iniziali delle parole inglesi Unidentified (o Unknown) Flying Object, ovvero Oggetto Volante Non Identificato (o sconosciuto), adottato a livello internazionale per definire brevemente dei velivoli di cui non si conosce la provenienza e che, almeno apparentemente, non sono stati costruiti sulla Terra. La sigla si usa comunemente anche in parole derivate come “ufologia”, che partendo dalla forma inglese, è praticamente identica in quasi tutte le lingue del mondo, “ufologico” e “ufologo”. Nei paesi latini come Italia, Spagna, Portogallo e Francia, si usano anche le iniziali che l’espressione ha nelle rispettive lingue, che per tutti e quattro gli stati è O.V.N.I. (OVNI) Il termine è stato inventato dall’aviazione statunitense nel 1952 e il primo avvistamento di un oggetto di sospetta provenienza extraterrestre, un “disco volante”, è stato fatto dal pilota Kenneth Arnold il 24 giugno del 1947. Da allora, tutti colori che hanno pensato di vedere in cielo delle astronavi aliene di qualsiasi forma e colore, o delle luci in movimento che non sembravano essere stelle cadenti, fulmini globulari o altri fenomeni immediatamente spiegabili, li hanno chiamati U.F.O. Oggi hai imparato perché gli extraterrestri si chiamano U.F.O.!