Perché i carabinieri si chiamano così? Dai gendarmi di Pinocchio agli eroi tv, i Carabinieri occupano da sempre un posto d’onore nell’immaginario degli Italiani, di cui hanno accompagnato l’intera storia nazionale. Ma a cosa devono il loro nome? Era il 1814 quando Vittorio Emanuele I, re di Piemonte e Sardegna, istituiva il Corpo dei Carabinieri Reali, con il compito di tutelare l’ordine pubblico. Armati di un fucile leggero e maneggevole ‒ la carabina, da cui deriva il loro nome ‒ e dotati di cavallo, i carabinieri erano un corpo d’élite. Per farne parte, infatti, bisognava saper leggere e scrivere, in un’epoca in cui circa l’80% della popolazione era analfabeta. Il corpo però trova parte delle sue radici storiche in Francia. Pare, infatti, che il termine “carabinier” sia stato introdotto da Luigi XIV per indicare un particolare tipo di unità del proprio esercito, evolutosi nel tempo comprendendo anche unità di fanteria leggera e gendarmeria, munite di carabina, considerata ai tempi l’arma più appropriata e funzionale per l’uso a cavallo. Tra i Carabinieri italiani più illustri, resterà per sempre nel cuore del nostro Paese il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, passato tristemente alla storia per essere stato ucciso il 3 settembre del 1982 a Palermo, dopo essere rimasto vittima di un agguato mafioso insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo. Carabiniere figlio di Carabiniere, Dalla Chiesa, padre della giornalista e conduttrice tv Rita, ha passato la sua vita a combattere con onore la malavita del nord, la mafia siciliana e le brigate rosse.