Perché i nativi americani costruivano totem? Totem è un termine che deriva dalla lingua degli Ojibway, tribù di nativi americani un tempo stanziata nell’odierno stato del Michigan e sulle coste settentrionali del Lago Superiore e del lago Huron. Nella lingua ojibwa, “ototeman” significa «colui che è del mio stesso clan». Ma perché i nativi americani costruivano totem? Secondo la loro tradizione, ogni persona era connessa con 9 differenti animali, che la guidavano nel mondo terreno e in quello spirituale. Ogni nativo aveva un animale “totemico” principale, con il quale stabiliva un legame profondo. L’associazione con il proprio spirito guida avveniva con una vera e propria cerimonia di iniziazione, il più delle volte coincidente con la nascita. I totem servivano quindi a simboleggiare quell’entità. Altri, invece, raffiguravano l’albero genealogico del gruppo familiare di ciascun pellerossa. Altri ancora raccontavano eventi particolari, come un matrimonio o la morte di un capotribù. Nel tempo i totem hanno raggiunto grandi forme espressive, tanto che anche i popoli vicini hanno iniziato a prenderne ispirazione. Gli alberi preferiti per realizzarli erano quelli di cedro. Soggetti ricorrenti erano orsi, aquile, salmoni e corvi, che per gli indigeni americani erano progenitori dell’umanità. Oggi esempi di totem sono sparsi fra Vancouver, West Canada e Alaska. Da non perdere quelli di Ketchikan: nel Totem Heritage Center ne sono stati raccolti ben 33.