Perché i poli magnetici si spostano?

Perché i poli magnetici si spostano? Il campo magnetico terrestre è fondamentale per la nostra vita perché ci protegge dai raggi cosmici e dalle radiazioni letali provenienti dal Sole. È prodotto migliaia di chilometri sotto i nostri piedi dai moti che avvengono nel nucleo del nostro pianeta. Il fenomeno, però, non è stabile nel tempo, come gli scienziati hanno stabilito osservandone l’evoluzione. Ma perché i poli magnetici si spostano? Poli geografici e poli magnetici, come è noto, non coincidono. I primi rappresentano i punti d’incontro dell’asse di rotazione terrestre con la superficie del globo; i secondi, invece, sono generati dal campo magnetico terrestre. È come se un’enorme calamita a forma di barra fosse disposta dentro la Terra in posizione quasi coincidente con l’asse di rotazione. La coincidenza, quindi, come detto, non è perfetta e l’ago di una bussola, che indica il polo nord magnetico, forma un piccolo angolo rispetto al polo nord geografico. Questo angolo si chiama “declinazione magnetica”, e il suo valore è diverso a seconda delle località. Per di più, la posizione dei due poli magnetici varia nel tempo: il polo nord magnetico nel 1831 era a circa 70 gradi di latitudine nord e 97 gradi di longitudine ovest, oggi è invece a 74 gradi latitudine nord e 100 gradi longitudine ovest, nell’arcipelago canadese. Si ritiene che il campo magnetico terrestre sia originato dalle correnti elettriche che si muovono all’interno del pianeta. C’è però una zona in cui la direzione dei due poli appare coincidente, cioè sul centesimo meridiano ovest, in un qualsiasi punto a sud del settantaquattresimo parallelo nord. In realtà, la presenza di rocce magnetiche nella crosta terrestre disturba la bussola, per cui anche in questo caso la declinazione magnetica può non essere uguale a zero.