I Testimoni di Geova sono un movimento religioso molto diffuso sul territorio italiano, benchè il loro culto sia nato in America nel 1870. Aldilà di luoghi comuni e falsi miti su di loro, pochi sanno che agli adepti è vietato festeggiare il proprio compleanno.
La scelta di non festeggiare il compleanno
Mentre in molte culture il compleanno è un’occasione speciale da festeggiare con amici e familiari, per i Testimoni di Geova questa tradizione è bandita. Ciò significa che non accendono candeline, non tagliano torte, non ricevono regali e non partecipano alle feste di compleanno di amici e parenti. Ma qual è la ragione dietro questa scelta?
Le origini nelle credenze religiose
I Testimoni di Geova basano la loro decisione sulle loro interpretazioni delle Sacre Scritture. Benché la Bibbia non vieti esplicitamente la celebrazione dei compleanni, questa comunità ritiene che tale pratica sia legata a radici pagane che vanno contro la volontà di Dio. Essi sostengono che i primi cristiani non celebravano i compleanni e, di conseguenza, ritengono che questa usanza sia incompatibile con la loro fede.
Erode e Giovanni Battista
Un passo cruciale nella decisione dei Testimoni di Geova è il racconto di Erode, governatore della Galilea, che fece decapitare Giovanni Battista nel giorno del suo compleanno. Questo episodio biblico avrebbe portato i Testimoni di Geova a credere che il compleanno sia associato all’ombra della morte e, di conseguenza, a considerarlo inaccettabile.
In conclusione, per i Testimoni di Geova, la scelta di non festeggiare il compleanno è motivata da una lettura particolare delle Sacre Scritture e da una convinzione che questa tradizione abbia radici pagane e possa attirare l’ombra della morte.
È importante rispettare le diverse credenze religiose e comprendere le ragioni dietro tali pratiche, anche se possono sembrare sorprendenti o incomprensibili per gli altri.