Perché il Bacio Perugina si chiama così? In pochi sanno che il Bacio Perugina, celebre cioccolatino tondeggiante farcito con gianduia e granella di nocciola e ricoperto di cioccolato fondente, nacque per caso. Ma a cosa deve il suo nome? Tutto cominciò quando l’imprenditrice Luisa Spagnoli, con l’intenzione di riciclare alcuni scarti di produzione nella sua drogheria, – la stessa nella quale inventà anche le caramelle “Rossana” -, creò senza saperlo una nuova delizia: un cioccolatino composto da gianduia, granella di nocciole e nocciola intera, il tutto avvolto da uno strato di cioccolato fondente. La forma che ne uscì, tozza ed irregolare, ricordava quella di un pugno chiuso: da qui l’idea di battezzare la pralina “cazzotto”. Fu il figlio del suo socio e amante della donna, Giovanni Buitoni, a mettere in discussione il nome scelto: come avrebbe potuto, un cliente, entrare in negozio e chiedere “mi potrebbe dare un cazzotto?”. Così, la coppia rinominò il cioccolatino “Bacio”, creando una vera e propria poesia attorno a quello che è da sempre il regalo perfetto per gli innamorati. Una curiosità: nel 1924, Federico Seneca, direttore artistico di Perugina, conferì alla pralina l’iconico packaging color argento. Pare che la sua fonte di ispirazione sia stata il celebre quadro di Francesco Hayez “Il Bacio”, raffigurante due amanti intenti, per l’appunto, a baciarsi. Fu invece ancora il geniale Giovanni Buitoni ad avere l’idea di inserire all’interno di ciascun cioccolatino un bigliettino con una frase romantica. Forse in memoria dei tempi in cui corteggiava la sua Luisa?