Principale fonte di calcio nella dieta degli occidentali, il latte è uno dei pochi alimenti completi ed equilibrati dal punto di vista dei macronutrienti.
Girando al supermercato, tra i vari tipi possiamo trovare quello fresco e quello “a lunga conservazione” che dura non i normali 3-4 giorni, ma addirittura qualche mese e senza doverlo tenere in frigorifero.
Ma perché il latte a lunga conservazione dura di più?
Il latte a lunga conservazione subisce un particolare trattamento termico chiamato “uperizzazione” o UHT, ovvero Ultra High Temperature. In pratica consiste in pochi secondi di bollitura a 140 gradi e veloce raffreddamento, in modo da eliminare qualsiasi forma batterica.
Il latte risulta quindi in questo modo completamente sterile.
Va detto che il latte fresco è preferibile in quanto più ricco di vitamine, essendo solo sottoposto ad un trattamento termico contenuto detto “pastorizzazione”.
Consiste in un processo di riscaldamento a 70-75 gradi per un periodo inferiore al minuto, così da uccidere la flora batterica patogena, quella cioè che può causare problemi alla salute, senza modificare però in alcun modo la digeribilità e la completezza dell’alimento.