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CURIOSITÀ 13 OTTOBRE 2023

Perché il tennis ha questo punteggio?

Con le incredibili imprese di tennisti come Sinner e Berrettini e tenniste come la Pennetta e la Schiavone, negli ultimi anni il tennis ha sicuramente riguadagnato la popolarità che merita anche nel nostro Paese.

Ma vi siete mai chiesti per quale motivo, durante il gioco, i punti si assegnino in modo tanto curioso?

Ecco le spiegazioni più probabili di questa consuetudine, da tempo codificata a livello internazionale.

Un salto indietro nel Medioevo

15, 30, 40, Game: vengono scanditi così, per ogni set, i punti realizzati dai giocatori, sia nel singolo, che nel doppio.

Nonostante il tennis moderno sia ufficialmente nato in Gran Bretagna con il torneo di Wimbledon del 1887, dei giochi simili erano già in voga secoli prima in gran parte d’Europa, a diletto esclusivo dei nobili.

In Italia, ad esempio, si giocava alla pallacorda, mentre in Francia questo sport prendeva il nome di “jeu de paume“, letteralmente “gioco della palma”.

Una filastrocca francese

Nella pallacorda, ad ogni punto venivano messe in palio 15 monete: potrebbe, quindi, derivare da questo lo sviluppo del sistema di conteggio a multipli di 15.

Il 45 sarebbe poi stato sostituito dal 40, più facile da pronunciare anche in francese e, soprattutto, riconducibile ad una filastrocca d’Oltralpe, che conteneva il verso “quinze, trente et quarante”, ovvero “quindici, trenta, quaranta”.

Gli orologi segnapunti

Secondo un’altra ipotesi ancora più curiosa, i primi rudimentali segnapunti per tenere conto dell’andamento delle partite erano dei grandi orologi.

Ad ogni punto realizzato, le lancette venivano spostate in avanti di 15 secondi, fino a compiere il giro completo che decretava la vittoria del game da parte del giocatore più bravo.

In caso di parità sul 45, però spostando la lancetta di altri 15 secondi in avanti si sarebbe creata confusione, perché si sarebbe inevitabilmente sovrapposta, sul quadrante, alla posizione che sanciva la fine del game.

Per questo motivo, quindi, si decise di fermarla sul 40, ovvero 5 tacche prima.

Le “cacce” sul terreno di gioco

Un’ulteriore teoria, fa risalire il conteggio 15-30-40 a dei segni, chiamati “cacce”, che venivano tracciati sul campo ogni volta che la pallina si fermava: ogni 15 cacce, si otteneva un punto.

Fifteen-Love

Per giocare a tennis ci vuole sicuramente passione, ma l’amore non c’entra: non tutti sanno, infatti, per quale motivo gli arbitri di lingua inglese annunciano il parziale di 15-0 con la formula “fifteen-love”, invece di utilizzare la dicitura corretta “fifteen-zero”.

Questa consuetudine apparentemente insensata deriva dal francese: i direttori di gara transalpini usavano annunciare il 15-0 come “quinze-oeuf”, letteralmente “quindici-uovo”, visto che la forma perfetta delle uova era automaticamente associabile a quella del numero zero.

Quando la formula venne importata in Gran Bretagna, però, la pronuncia di “oeuf” venne confusa con quella della ben più romantica parola “love”.

Il nonsense non venne mai corretto e da allora è universalmente “l’amore” in lingua anglosassone ad indicare lo zero tennistico.

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