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CURIOSITÀ 08 AGOSTO 2019

Perché la Bibbia si chiama così?

La “Bibbia”, testo sacro della religione ebraica e di quella cristiana, è formata da libri differenti per origine, genere, composizione, lingua, datazione e stile letterario, e scritti in un ampio lasso di tempo. Questi libri sono preceduti da una tradizione orale alquanto lunga e difficile da identificare. Diversamente dal “Tanakh”, ovvero la “Bibbia” ebraica, il cristianesimo ha riconosciuto nel suo canone ulteriori libri, suddividendo il testo sacro in “Antico Testamento”, scritto prima del “ministero” di Gesù, e “Nuovo Testamento”, circa l’avvento del Messia. La parola “Testamento” indica il “patto” stabilito da Dio con gli uomini per mezzo di Gesù e del suo messaggio. Ma perché la “Bibbia” invece si chiama così? La parola “Bibbia” nasce dal termine greco antico “biblìon”, significante “libro” e da cui deriva la parola “biblioteca”. “Bibbia”, dunque, trae origine dal suo plurale e significa letteralmente “libri”. Essendo la “Bibbia” un insieme plurimo di libri, questo termine sembrava ben rappresentare l’intera e complessa opera. Una curiosità: il 25 dicembre si festeggia il Natale, ma in realtà di questa festa non v’è traccia nelle Sacre Scritture. Sulla data precisa in cui nacque Gesù non ci sono quindi notizie certe: l’unica cosa sicura è che non venne al mondo in inverno, cosa che si evince dai Vangeli quando si narra dei pastori che pascolavano il gregge vicino alla grotta, cosa alquanto improbabile nel deserto, in una notte invernale.

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