Il drammaturgo napoletano Eduardo De Filippo recitava “chi mai potrebbe prepararmi un caffè come me lo preparo io, con lo stesso zelo, con la stessa cura?”.
Per i napoletani e per gli italiani tutti, il caffè rappresenta un vero culto, che parte già dalla sua preparazione.
Ma perché la caffettiera non si lava col sapone?
Un’eterna diatriba vede dividersi quelli che consigliano di non lavare la moka per preservare l’aroma del caffè e quelli che ritengono che solo un’accurata pulizia possa esaltarlo.
La prima scuola di pensiero si basa, in realtà, su una leggenda metropolitana.
Una moka non lavata, infatti, può trasmettere sentori di bruciato e di rancido.
Inoltre, residui non rimossi potrebbero subire un processo di ossidazione dando vita ad alterazione del gusto.
Quindi è solo pulendo al meglio la moka che si consente al caffè di sprigionare al massimo profumo e sapore.
Pulizia quotidiana
L’ideale sarebbe lavare quotidianamente la caffettiera per evitare che lo sporco si accumuli.
Al bando, però, detergenti o detersivi per piatti troppo aggressivi. Il loro odore potrebbe andare a sovrapporsi a quello del caffè, alterandone l’aroma.
Per la pulizia quotidiana è sufficiente un lavaggio con acqua tiepida corrente. Dopodiché bisogna lasciar asciugare alla perfezione i vari pezzi, evitando di richiudere la caffettiera se ancora umida.
Pulizia approfondita
Per una pulizia più approfondita, invece, il rimedio più efficace consiste nel mettere nel serbatoio della moka una soluzione a base di acqua e bicarbonato di sodio. Poi, sistemare sul fornello e portare ad ebollizione sino a fuoriuscita nella parte superiore.
Si consiglia poi di ripetere l’operazione, riempiendo però il serbatoio solo con acqua.
A questo punto la moka è pronta per essere nuovamente utilizzata.