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CURIOSITÀ 30 MAGGIO 2019

Perché la corsa di 42 km si chiama maratona?

La gara podistica su strada della lunghezza di ben 42 km si chiama Maratona in ricordo della città greca da cui sarebbe partita un’impresa davvero leggendaria. Erodoto racconta la storia di Filippide, che era un “emerodromo”, vale a dire un corridore che portava messaggi politici: la sua attività consisteva nel recuperare informazioni in un punto per consegnarle il più in fretta possibile in un altro, effettuando il tragitto di corsa. In occasione della I guerra Persiana, Filippide percorse 500 km in meno di due giorni per ottenere il sostegno degli spartani: gli ateniesi riuscirono però a respingere gli invasori nella famosa battaglia di Maratona e il messaggero partì dalla città nel sud della Grecia per raggiungere lo Stadio Panathinaiko di Atene e dare la buona notizia, correndo senza sosta per più di 40 km: quando arrivò era talmente stremato che fece giusto in tempo ad urlare “Nenikékamen”, che significa “Abbiamo vinto”, per poi crollare a terra senza vita. Fu Michel Bréal, fondatore della moderna semantica, a volerlo omaggiare, chiedendo nel 1896 al padre delle Olimpiadi moderne Pierre de Coubertin di inserire tra i giochi anche una prova di corsa di 40 km circa, da chiamare appunto maratona. L’uomo fu ben lieto di accettare la proposta e il 10 aprile 1896, 17 atleti si recarono ad Atene per partecipare alla prima maratona olimpica. Tra di loro ci doveva essere anche un italiano, Carlo Airoldi, ma non venne ammesso alla gara: dato che aveva già partecipato a gare di 50 km, venne infatti considerato un professionista.

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