Perché la luce del sole sbiadisce i colori?

Perché la luce del sole sbiadisce i colori? A chi non è mai capitato di stendere al sole un capo colorato e ritrovarlo sicuramente asciutto, ma più chiaro di prima? La natura ha le sue leggi, a volte impietose anche con le nostre magliette preferite. Per rispondere alla domanda, bisogna conoscere la luce solare. Immaginiamola come un fascio di onde di energia che vibrano a frequenze diverse; ad ogni frequenza corrisponde un colore preciso: a quelle più alte il violetto, a quelle più basse il rosso, in mezzo tutti gli altri colori; ci sono poi anche frequenze che non riusciamo a percepire, ovvero quelle superiori al violetto (ultraviolette) e inferiori al rosso (infrarosse). Se la luce colpisce un oggetto che riflette tutte le frequenze, esso ci apparirà bianco; se invece le assorbe tutte, per i nostri occhi sarà nero. Se lo vediamo, giallo, rosa, oppure verde, significa che assorbe tutte le frequenze tranne una, quella che noi percepiamo come colore. La luce del sole è un’energia molto forte, che riesce a distruggere le molecole dei pigmenti un po’ alla volta, fino a farci percepire il colore, ad esempio di una t-shirt, sempre meno deciso. Più gli oggetti sono scuri, maggiore è l’energia che sono in grado di assorbire e quindi maggiore la possibilità che i relativi pigmenti vengano distrutti. Sbiadiscono con più facilità quindi i colori scuri e decisi, rispetto a quelli chiari. Tuttavia, per ovviare a questo disagio, basta avere l’accortezza di stendere al riparo dalla luce diretta del sole o a rovescio, in modo da non rovinare la parte visibile del capo.