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CURIOSITÀ 07 GIUGNO 2019

Perché la mirra era considerata un dono prezioso?

Perché la mirra era considerata un dono prezioso? Tutti noi conosciamo l’aneddoto dei Re Magi che, avvertiti della nascita di Gesù, seguirono la stella cometa dal lontano Oriente sino alla capanna di Betlemme, portando in dono Oro, Incenso e Mirra.

Come tradizione vuole, l’oro, apparentemente il dono più pregiato, viene portato da Melchiorre, l’incenso da Baldassarre, e la misteriosa mirra da Gaspare. Ma perché la mirra era considerata un dono prezioso?

La mirra è una resina gommosa derivante da alberi ed arbusti appartenenti al genere Commiphora. Le sue mille proprietà medicinali erano già note ai tempi dell’antico Egitto. Veniva infatti usata per la preparazione di unguenti sacri per l’imbalsamazione dei Faraoni.
Essere “unti” con la mirra costituiva un vero e proprio crisma, un modo per vincere la morte.
Ecco perché quello di Gaspare a Gesù, fra i tre, è in realtà il dono più prezioso.

Se si volesse, poi, fare una riflessione etimologica scopriremmo che Cristo, dal greco Christós, altro non è che la traduzione greca di un termine ebraico, che significa proprio “unto”. Nonostante non sia simbolicamente pregiata come qualche secolo fa, oggi la mirra è ancora utilizzata per le sue proprietà disinfettanti. In Francia e Belgio è venduta come tintura utile a curare afte e ulcerazioni della bocca, in altri paesi, invece, è impiegata come base per la preparazione di profumi.

Una curiosità: secondo alcuni, l’oro portato da Melchiorre sarebbe stato in realtà curcuma, la preziosa spezia dal colore dorato, nota per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e lenitive.

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