“La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto” è un concetto surreale espresso da Douglas Adams, nei romanzi di fantascienza umoristica “Guida galattica per gli autostoppisti”. In queste storie, per risolvere il sommo quesito, viene costruito un supercomputer che, dopo un’elaborazione durata sette milioni e mezzo di anni, fornisce come responso “42”. Ma perché proprio questo numero? A dispetto dei tantissimi appassionati lettori scervellatisi nella ricerca di una risposta convincente, a mettere un punto al quesito è lo stesso Adams. A più di dieci anni dalla “Guida”, l’autore afferma: “in realtà si tratta di uno scherzo: seduto alla scrivania fissando il giardino ho pensato “42”, fine della storia!” Di certo l’iconica cifra è diventata un vero e proprio fenomeno di massa, al punto da conquistare citazioni in film, fumetti, canzoni e videogiochi. Una curiosità: il numero 42 ricorre in moltissimi ambiti. Ad esempio, il carattere ASCII corrispondente al 42 è l’asterisco, nell’informatica utilizzato come Jolly, ovvero in sostituzione di qualsiasi parola nelle stringhe di ricerca; Ma 42 è anche il numero di generazioni tra Abramo e Gesù Cristo; indica inoltre i territori del RisiKo; è la quantità di ore in cui Giulietta dorme in “Romeo e Giulietta” di Shakespeare; ricorre anche nelle opere di Lewis Carroll: in “Alice nel Paese delle Meraviglie” è proprio il numero della regola con cui il Re di Cuori cerca di estromettere la celebre protagonista dal tribunale. Nell’edizione originale del romanzo, poi, ci sono esattamente 42 immagini! Infine, se si pone la domanda “Qual è il senso della vita?” a Siri, assistente vocale di Apple presente su iPhone e iPad, si ottiene come risposta proprio 42!