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KIDS RAGAZZI 03 OTTOBRE 2019

Perché le lampadine si scaldano?

Perché le lampadine si scaldano? Da quando è stata inventata, la lampadina ha completamente rivoluzionato la vita degli esseri umani: anche se normalmente il merito di questa invenzione viene attribuito a Thomas Edison, la prima lampadina “a incandescenza”, che aveva all’interno un filamento in carbonio, venne brevettata in Gran Bretagna da Joseph Swan nel 1878. Il modello arrivato fino ai giorni nostri, però, fu quello con il filamento in tungsteno immerso nel gas Argon, ideato nel 1910 da un altro statunitense, William Coolidge. Ma perché le lampadine scaldano? Il Tungsteno è un metallo che, per riuscire ad emettere fotoni luminosi, deve essere scaldato a temperatura altissima, più di 2200°: il consumo di energia elettrica necessario per raggiungere questa soglia, chiamata “calor bianco”, è davvero esagerato e dannoso per il pianeta ed è per questo che le lampadine ad incandescenza sono state bandite in tutta Europa e sostituite con quelle alogene o a LED. Come se non bastasse, nei vecchi tipi di fonte luminosa, l’elettricità trasformata in luce visibile era pari al 10 %, mentre il restante 90 % diventava radiazione infrarossa, che l’occhio umano non riesce a vedere e calore: toccare i bulbi per cambiare quelle fulminate era possibile solo dopo diverse ore da quando si erano spente, altrimenti ci si sarebbe scottati. Anche i LED si scaldano, ma molto meno, mentre le lampade al neon rimangono praticamente fredde. Oggi hai imparato perché le lampadine si scaldano!

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